La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

martedì 22 dicembre 2015

In crisi di astinenza.

Sono fondametalmente felice. Non mi manca alcunché. Ho una moglie che amo e che a trovarla così si farebbe fatica. Ho una meravigliosa bimba che ogni giorno è una scoperta. Ho un lavoro. A tratti divertente. A tratti no. Ma sono più i pro che i contro. "E quindi, che cazzo vuoi?", vi domanderete. Ho voglia di fare due cazzo di curve come si deve. E pure la K non è messa meglio. L'altro giorno sono andato in garage ad attaccarle il mantenitore di carica e l'ho trovata abbacchiata. Sembrava mi implorasse: "quattro pieghe, ti prego!". Le ho risposto che potremmo migrare nel sud della Francia. Lei mi ha guardato strano, come per dire:"là non c'è il Nurburgring!!!". Ed ha ragione! Ma porca troia, potevano costruire la Nordschleife in un posto più caldo? Certo, meglio dov'è ora che non averlo affatto. Ma ora non è praticabile. E non perché ci stiano facendo la manutenzione. Non sarebbe praticabile,  in moto, perché lassù fa freddo. Delle volte penso che sarebbe meglio essere appassionato di calcio o basket o di pesca piuttosto che di fotografia. Però penso anche che non avrei vissuto, e non vivrei, la vita come si dovrebbe. Il sapore di adrenalina, tutte le volte che vado a girare sul "sacro suolo", ha un gusto meraviglioso in bocca. Le scariche di adrenalina mi mantengono vivo. E quando sono in assenza, ne sento la necessità. Altro che droga. Sarò ripetitivo. Ma chi finora non ha provato ad entrare al Nurburgring, ha buttato buona parte della propria vita. Sto scrivendo con i brividi. Che ci crediate o meno, è così. Il solo pensiero della Nordschleife, innesca un turbinio di emozioni alle quali difficilmente voglio rinunciare. Ho i miei video del Ring sul cellulare, il mouse pad del Ring, l'ombrello del Ring, il portachiavi del Ring, la penna del Ring, lo zaino del Ring, la tazza del Ring. Ho comprato i tappetini per la macchina di mia moglie del Ring. Ma non posso andare al Ring!!! AAAAAAARRRRGGGH!!!! Ancora 4 mesi. Tanto dovrò attendere prima che io possa mettere le ruote là dentro.  E poter provare ancora la gioia di guidare la K, e lei guidare me, a tutto gas tra le curve più belle, e uniche, del mondo.
 
 

mercoledì 9 dicembre 2015

Quelli di DaiDeGas li facevo più democratici.

Invece mi sa di no. I miei due post qui sotto non sono piaciuti motivo per il quale per il primo sono stato bannato 1 mese, mentre nel secondo non posso intervenire. Li riporto per dovere di cronaca.
 
 
 
Ho chiesto (due volte a mezzo mail) al capo della baracca di cancellare il mio account, ma evidentemente non ce ne ha voglia. Io invece di esprimere la mia linea contro il biondino ce ne ho sempre. Ed il fatto di potere accedere al forum e rompere un po le scatole è una tentazione a cui non so resistere. Non che nella mia vita non abbia da fare. Ma quando ho del tempo veramente libero, da cazzeggio totale, allora scrivo qualcosa. E trovo che andare a stuzzicare gli adepti di rossi in alcuni luoghi della rete, sia divertente. Tornando al discorso, i moderatori  del suddetto forum tollerano, e non bannano, gente che ti da del coglione, ma che con l'aggiunta di una faccina sorridente, magicamente non risulta più un'offesa o gente che si ritiene espertissima di molle e sospensioni, che alla mia vecchia VFR 800 ha fatto un lavoro inutile, montando una molla all'ammortizzatore posteriore che non era la sua (scemo io che non me ne sono andato via prima che facessero, lui ed il socio, il danno), a cui sta sul cazzo un pilota a cui da del bimbominchia o del coglione. Alcuni moderatori stessi flammano iniziando discussioni che sanno benissimo che andranno a finire nel caos. O si permettono di insultare chi non la pensa come loro, come in questo caso:

http://www.daidegasforum.com/forum/motomondiale/613713-intervista-valentino-rossi.html
 
Ma io che esprimo la mia opinione contro riccioli d'oro, senza peraltro insultare alcuno, o vengo bannato o mi si bloccano le discussioni. Mentre i miscredenti a cui non sta simpatico il biondino, vengono ghettizzati nella stanza "Ultramondiale". Che divertenti che sono! Davvero. Credo che il forum avrebbe dovuto essere chiamato "Vale, la mia fede" (non sapete quanto mi è costato scrivere il virgolettato....). Ai proprietari e moderatori dico di cavalcare l'onda finché è alta, perché quando non ci sarà più rossi, andranno a cozzare sul bagnasciuga, visto che saranno a corto di argomenti. O a corto di persone che seguiranno il forum. Anche se potrete sempre contare su quelli che si sentono motociclisti guidando t-max o il ciao o su quelli che hanno millemila messaggi senza moto o quelli con millemila messaggi che hanno la moto ma si sono dimenticati di come si guida perché sono sempre sul forum.
Spero con questo post di essermi meritato questo benedetto ban permanente e la cancellazione dell' account, perché questo post lo vado a pubblicare proprio su daidegas....

mercoledì 18 novembre 2015

valentino rossi è finito. E sono felice!

Davvero felice. Non mi frega niente dei rosiconi di color giallo. Possono dire e scrivere tutto quello che vogliono. Il titolo, quest'anno, lo ha vinto Jorge Lorenzo. E sempre quest'anno è stata sancita la fine di un'era a cui poteva essere staccata la spina ben prima, considerato che sono, con questo, 6 anni che rossi (volutamente scritto in piccolo) non porta a casa un mondiale. Si perché, giova ricordarlo, il 2009 è stato l'ultimo anno vincente per il biondino. Da li in poi questa è la situazione:

2010Spagna Jorge LorenzoFiat YamahaYZR M1
2011Australia Casey StonerRepsol HondaRC 212V
2012Spagna Jorge LorenzoYamaha Factory RacingYZR M1
2013Spagna Marc MárquezRepsol HondaRC 213V
2014Spagna Marc MárquezRepsol HondaRC 213V
2015Spagna Jorge LorenzoMovistar YamahaYZR M1

Invece Dorna ed i media, (con in primis un faziosissimo meda prima con Italia 1 e poi con Sky) per propri tornaconto, nonostante Lorenzo, Stoner e Marquez abbiano fatto molto più di riccioli d'oro in questi anni, hanno osannato un pilota bollito. Il cui brodo non è più buono. Se non per i suoi tifosi da stadio. Alcuni dei quali danno fiato alla bocca a sproposito non sapendo di cosa stanno parlando, mentre altri, motociclisti di vecchia data, sanno il fatto loro, ma il loro amore per il biondino li ha fatti sbarellare. Frega un cazzo che abbia vinto 9 titoli e che abbia 36 anni. Visto che non doveva più dimostrare niente ad alcuno e considerata l'età, poteva starsene a casa.
Tra l'altro invece di fare come il vino, che invecchiando migliora, il biondino quest'anno ha fatto vedere il peggio di se. Comportandosi, oltretutto, come il pivello dei pivelli, cascando nella trappola che lui stesso ha confezionato. Mr. "Pressione Psicologica" ha incontrato un pilota stratosferico, Marc Marquez, che se n'è strafregato di chi fosse. Portando riccioli d'oro a fare una minchiata colossale per la quale sarà ricordato negli annali e che sarà scritta per sempre ne "L'ALBO DEL BABBEO".
Sono felice. Perché rossi a breve si leverà dai coglioni e con lui tutto il suo carrozzone circense. Ed il motociclismo tornerà ad essere quello di prima. Una grande tribù di appassionati. Composta da gente che quando parli di pieghe gli viene la bava alla bocca. Che quando parli di curve fatte a velocità stratosferiche con il ginocchio che tocca per terra quasi gli viene un orgasmo!!!!
Sono felice....


 

mercoledì 9 settembre 2015

Come l'aria che respiro.

Nell'ultimo post avevo tirato fuori dei problemi. Quasi insormontabili. Una tragedia greca, con tutti gli annessi e connessi, sembrava nulla a confronto di quanto avevo scritto. Ma si sa, le cose possono cambiare. Insomma la faccio breve. Sono ritornato al Nurburgring. In moto! E' bastata l'idea di due pieghe in "terra santa" per farmi passare, seppure temporaneamente, tutte le fisime precedentemente palesate. A sto giro ho riutilizzato la borsa da 80 litri che nella scorsa trasferta avevo fatto la cazzata di non voler usare. La tuta, i guanti gli stivali e le protezioni da pista, sono da pista. Punto. Per il viaggio ho indossato il mio bel giubbino in tessuto traforato, il paraschiena, i miei jeans, gli stivaletti bassi della TCX ed i guanti leggeri. Decido di fare un esperimento, facendo una sosta ogni ora. Per vedere se riesco ad arrivare meno stanco. Alla seconda sosta faccio la conoscenza di Davide, un simpatico ragazzo in sella ad una GS che ha come meta Amsterdam. Chiacchieriamo del più e del meno, fumandoci una bella sigaretta. E poi ognuno riprende il proprio cammino. Alla fine metto 11 ore per arrivare a destinazione! E sono comunque stanco. Esperimento fallito. Durante il tragitto prendo anche un po di pioggia. Quella non manca mai. Nell'occasione provo i nuovi pantaloni antipioggia della Tucano Urbano che non prevedono funambolismi per essere indossati. Grazie a due cerniere laterali che dalla vita arrivano alle caviglie, si mettono su in un minuto. Una vera figata! Come dicevo, arrivo da Edgar (www.pension-muehlenhardt.de/)  alle 18,30 circa. Mi mette a disposizione la mia solita camera singola n°12. Gentilmente si accolla il trasporto in camera del borsone da 80 litri, mentre io porto le borse di ordinanza della K. Una bella doccia, cena al ristorante "Da Giulia" e poi a nanna alle 22.
Il giorno dopo è una gran bella giornata. Un pò freddina, all'inizio. Aspetto che arrivino le 11,30 circa prima di entrare a farmi due, incarognitissimi giri. Poi mi faccio una pausa. Mi è venuto un languorino e una bella carbonara "Da Giulia" ci sta proprio bene. Dopo aver riempito lo stomaco, penso che un altro bel giro non ci starebbe affatto male. Giusto per bruciare qualche caloria. Peccato che alla fine del giro quasi mi venga su il piatto di pasta appena mangiato... Motivo per il quale decido che sia il caso di tornarmene da Edgar a riposare. Dopo un paio di ore mi rifiondo in circuito. Ma, appena nel parcheggio, sento un odore strano. Quando abbasso lo sguardo (aiò nonno!!!) vedo del fumo arrivare dal motore. Panico! Che cazzo sarà mai??? Per un momento temo che una delle tubazioni che portano olio dal serbatoio separato al motore sia andata a vacche. Realizzando allo stesso tempo di essere stato davvero fortunato che l'olio fuoriuscito, non sia andato a spalmarsi sulla ruota posteriore con nefaste conseguenze. A seguire comincio la ricerca del meccanico perduto. Peccato che questo sabato sia un giorno di festa ad Adenau. Lo capisco dalla via principale transennata e addobbata e dal fatto che gli unici due meccanici per moto siano chiusi. E, proprio al parcheggio di uno dei due, mi accorgo, con sollievo, che l'olio fuoriesce dalla sommità dell'attacco della tubazione del freno posteriore. Che tutte le volte che viene chiamato in causa (lo uso solo per "stazionare", quando non posso usare l'anteriore) lascia andare due goccine che finiscono sul collettore di scarico facendo fare coreografiche fumate. E che non può andare in alcun modo sulla ruota posteriore. Fortunatamente. Torno di corsa al B&B  e chiedo ad Edgar di fornirmi di alcune fascette per chiudere la fuoriuscita. E poi torno a farmi altri due bellissimi giri. In seguito, convinto che nella card ci sia un altro giro, vado, sicuro, alla sbarra di entrata e....quest'ultima non si muove minimamente. La card è vuota! Ma quanto sei rimbambito, Roberto?!?! Cazzo , non riesci neanche più a tenere il conto di quanti giri fai???? Quindi mi fiondo al ticket office a comprare una nuova e fiammante scheda da 4 giri. Pronto, prontissimo ad usarla. Ma il Ring viene chiuso per l'ennesimo incidente. Nell'attesa,  che in seguito scoprirò vana, della riapertura, faccio un paio di foto.



 
 
 
 
 
 
 
 
La Nordschleife non riaprirà più. Per oggi. Fortunatamente sono le 18,30 circa. Quindi sarebbe mancato poco alla chiusura. Giusto per dovere di cronaca, la giornata è stata costellata da una miriade di incidenti. I tedeschi, inoltre, sono diventati molto scrupolosi, facendo intervenire, anche se non necessario, in quasi tutti gli incidenti, l'ambulanza e in molti casi la Polizei. Con la conseguente perdita di preziosissimo tempo. Quindi me ne torno al B&B e, dopo una doccia, vado a cena da Elisa, la moglie di Paolo (www.ring-speed-motorsport.com/). Parto anche abbastanza presto, ma farò tardi, perchè durante il tragitto vengo rapito dallo stupendo spettacolo della natura. Da una parte c'è una fantastica Luna piena, mentre dall'altro lato fa bella mostra di sé un magnifico tramonto.




 
 
 

 

 

 
 




Elisa ha aperto un ristorante chiamato "Mamma Mia" (www.mammamianurburg.com/). Le ordino una Wienerschnitzel, un paio di birre e uno spettacolare Tiramisù che alla fine riempiono la mia capiente "ventrazza", mentre chiacchiero con Paolo, Elisa ed Andrea, un ragazzo di Bologna che si è trasferito proprio quella sera, in modo permanente, a Nurburg per lavorare come meccanico per un posto che noleggia autovetture. Beato lui! Poi una sigaretta, un altro paio di chiacchiere con Paolo circa il fatto di poter lasciare la moto in "terra santa" in futuro e riguardo il poter mettere a posto la fuoriuscita dell'olio del freno posteriore il giorno dopo (purtroppo la fascetta di Edgar non è bastata) e me ne vado a stendere le stanche ossa.
Domenica 30 Agosto è una calda giornata. Ancora di più del giorno precedente. La mattina però c'è molta più umidità. Così anche oggi  aspetto che arrivino le 11,30 per entrare. Prima mi reco da Paolo per mettere a posto il freno posteriore. Mi cambia la guarnizione in rame e l'olio. Ma scopriremo che saranno lavori inutili perché un raccordo in metallo si è rotto. Poco male. Basterà non schiacciare la pedana. Poi via in circuito. Ma sarà un'agonia. Ci saranno più incidenti del giorno precedente. Sono riuscito a fare, in tutta la giornata (apertura Nurburgring 8,00 chiusura 19,00, quindi in ben 11 ore) solo 4 giri! Mi tocca stare, insieme a tanti altri motociclisti e non, ad aspettare le aperture nel parcheggio, con una temperatura prossima ai 32°!!! Mi sciolgo sotto la tuta, come fossi in una sauna! Fortunatamente ci sono alcune zone d'ombra sotto le quali sostare, prendendo la brezza che ogni tanto si alza. Seduto comodamente sulla moto. In questa Domenica faccio la conoscenza di Andrea con la sua Subaru Impreza e Claudio, un motociclista di Busto Arsizio in sella alla sua Aprilia Tuono, al quale faccio da da lepre. Qui sotto il video del giro.

https://www.facebook.com/claudio.raimondi.14/videos/10154408057324625/


L'ultimo giro della giornata riesco a farlo verso le 18,20, dopo che, una volta riaperto il Ring, è stato interdetto l'ingresso alle sole moto, per un'altra buona mezzora!
Per cena sono ospite a casa di Maurizio. Rivedo lui, la moglie, una delle sue figlie e due altre persone che non incontro da tempo. Passiamo una bella serata. Si parla di pale eoliche, gite fuoriporta e di tutto un po'. Ma ad un certo punto sarò costretto a lasciare la buona compagnia. Il giorno dopo si torna a casa. Prima di cadere tra le braccia di Morfeo faccio due considerazioni. La prima riguarda i troppi incidenti. Credo che moltissima gente non abbia la cognizione di dove stia per mettere le ruote. Due o quattro che siano. In questo posto i "pilotoni" non durano molto. Bisogna prendere confidenza con l'Inferno Verde un gradino alla volta. Senza forzare. Ed anche quando si sono fatti tantissimi giri, è necessario dare al Ring il rispetto che merita. Sempre. La seconda considerazione riguarda il dubbio che avevo prima di partire dovuto al fatto di non avere cambiato gli pneumatici. Questi che ho sotto li ho usati nella trasferta di Giugno facendoci il viaggio andata e ritorno, 14 giri nell'Inferno Verde e un paio di giri di media lunghezza per passi svizzeri, per un totale di quasi 3000 chilometri. Credevo che tutti questi chilometri sulle spalle avrebbero potuto inficiare la "performance". Mia e del teutonico mezzo. Invece ho notato con piacere, che le Bridgestone BT 016 PRO, hanno tenuto da dio! Il mio gommista, Marco, me lo ha sempre detto, cazziandomi: "perché vendi i tuoi pneumatici quando potresti fare ancora un mucchio di chilometri???".  E ancora una volta constato quanto la K si guidi sempre con un piacere immenso. Sembra fatta apposta per questo posto! Segue sinuosa la traiettoria in maniera eccellente, raccordando alla perfezione tutte le curve. Non gliene frega un cazzo che siano paraboliche o in contropendenza.  Si muove quanto basta per farmi godere senza che gli scollinamenti, i salti e le picchiate assassine della Nordschleife possano minimamente impensierirla. Con il motore che urla quando la manetta viene sapientemente ruotata! Un meraviglioso ed accordato strumento che interpreta alla perfezione un Bolero!!!
Questa volta non sono riuscito a trovare delle foto decenti, quindi vado a postare due filmati. Il primo è il mio miglior giro della tornata, mentre il secondo serve a farvi vedere il casino che c'è durante il fine settimana. Metteteli in HD e buona visione!










Il giorno successivo, nonostante la sveglia alle 7, preparo tutto con eccessiva calma e parto alle 11. Ma questa volta non ho voglia di fermarmi spesso. Non lesino con l'accelleratore e in otto ore e mezza (comprensive di un'ora di soste) sono a casa.
Ed ora sono qui che scrivo. Rapito. Nel mio solito tunnel post-trasferta. Sono appena tornato e già mi manca. Non posso pensare che dovranno passare altri 8 mesi per tornare sul "sacro suolo". Il Nurburgring è necessario al mio spirito ed al mio corpo. Importante. Come l'aria che respiro.


   

giovedì 20 agosto 2015

La crisi di (quasi) mezza età.

Non c'è niente da fare. Il tempo scorre e i cinquanta si avvicinano. La voglia di andare in moto è ancora presente. Molto presente. Ma non ho più voglia di fare alcune cose. Riguardo l'uso della moto per giri vari, è tutto a posto. Il problema sono le trasferte al Ring.  Non ho più voglia di stare a preparare le borse di ordinanza della K e farcire il borsone da 80 litri, come alla stessa maniera non ho più voglia di sobbarcarmi il lungo viaggio, sia all'andata che al ritorno. Non ho più voglia di diventare scemo, ogni santo giorno che passo in "terra santa", di stare a lustrare casco e moto, per levare le tonnellate di moscerini, e renderli presentabili per l'appuntamento con il mitico nastro d'asfalto. Mentre potrei fare altre cose più divertenti. Non ho più voglia di stare a pulire tutta l'attrezzatura una volta tornato a casa. Motivo per il quale è da un po che mi ronza nella testa l'idea di comprare una macchina con la quale andare nella Nordschleife. Sai quante rotture di palle in meno? I preparativi si ridurrebbero all'osso. Un bel trolley nel bagagliaio e via. Il viaggio sarebbe sicuramente migliore. In macchina pantalone e maglietta. Al massimo un giacchettino leggero. Se fa caldo il climatizzatore. E se fa freddo il riscaldamento. Niente più acrobazie per indossare la tuta antipioggia. E relativi moccoli al seguito. Arriverei su molto più velocemente. E più riposato.  Una volta a Nurburg l'autovettura la porterei a far lavare o al massimo basterebbe andare dove ci sono quelle belle lance da 1 milione di bar che se usate sulla moto potrebbero fare solo danni. Non dovrei più preoccuparmi del meteo. Con l'autovettura potrei girare al Ring anche con la pioggia e 10°. Per non parlare di poter andare a mangiare senza doversi preoccupare se arriva il diluvio o meno. Insomma tante belle comodità. Però. Eh si c'è un però. Non potrei più fare delle belle pieghe nel circuito più bello del mondo. E questa non è una cosa di poco conto. Le curve affrontate con la moto sono diverse dalle stesse curve fatte in autovettura. Senza contare che per avere la stessa botta di adrenalina della moto, dovrei avere un'autovettura di almeno 200 cavalli. 
Ora come ora sono in crisi. E potrebbe essere quella di mezza età. In anticipo.  

giovedì 9 luglio 2015

Il Nurburgring, io, la mia K, Luca, Cat, Alberto, Solange, la GT3, l'altro Alberto, la sua Ducati 1098, Matt, Daniele, Marco ed Eleonora, la ragazza di Matt.

Sarei stato a casa a fare una beata fava. Per ben 20 giorni. Io ed il mio amico Luca ci eravamo sentiti un mesetto prima. Luca mi aveva informato che sarebbe stato al Ring per 3 giorni e gli avrebbe fatto piacere, tanto quanto avrebbe fatto piacere a me incontrare lui, rivedermi. Lunedì 15 Giugno mi sono messo nella testa di partire fissando la partenza per lunedì successivo. Non senza qualche preoccupazione. Il meteo prima di tutto. All'inizio non portava giornate bellissime e andare su per prendere pioggia non mi sarebbe piaciuto affatto. Ma tre giorni prima della partenza proprio nel periodo in cui sarei voluto essere in "terra santa" il meteo è diventato decisamente migliore. Quindi ho mandato una mail per prenotare una stanza nel mio "solito" B&B: www.pension-muehlenhardt.de/, sempre dal buon Edgar.
L'altra preoccupazione era il viaggio. Il carrellino giace ancora piegato in garage e noleggiare un furgone per me resta proibitivo, essendo da solo.
Quindi non essendoci alternative, sono partito in moto. Questa volta ho stivato tutto il necessario nelle borse di ordinanza della K, indossando la tuta in pelle, il MotoAirbag, le protezioni e gli stivali da pista, senza fare ricorso al borsone aggiuntivo da 80 litri. Un errore che, scoprirò in seguito, mi sarebbe costato. Non carissimo. La giusta rottura di coglioni. Parto Lunedì 22 Giugno alle 9. Bacino alle mie donne e via. Tutto bene fino al Gottardo, all'uscita del quale piove che madre natura la manda. E mi riscopro campione di "bestemmia artistica" mentre cerco di mettere la tuta antipioggia. Questa operazione mi ha ricordato quando in una vacanza a Palma de Maiorca, in una notte che avrebbe dovuto essere bollente, tentavo invano di infilare un preservativo sprovvisto di lubrificazione. Uguale identico. Comunque sia la tuta antipioggia mi farà compagnia fin nel garage di Edgar. E per notizia impiego 9 ore e 30 minuti ad arrivare a destinazione. Cotto come una salamella. Le stesse che si fanno nelle sagre paesane. A Nurburg piove e quindi l'idea di spendere qualche giro dei 19 rimasti nella tessera comprata precedentemente, sfuma. Ed è meglio così. Quindi nell'ordine: doccia, cena e nanna. Il giorno dopo è molto meglio. Mi riconosco allo specchio e questo è già un gran passo. La colazione abbondante di Edgar e la vista del paesaggio, con una bella giornata, mi ricreano.
 
 
 

 
 
 
La giornata, tra la pulizia del casco e della moto e la lettura di un buon libro, passa. Alle 16,30 sono già nel parcheggio. Da li a poco incontrerò Luca, titolare della UDrive (www.udrive.it/), la sua compagna Cat e una coppia, clienti di Luca, Alberto e Solange. Nel frattempo faccio la conoscenza di un motociclista, Alberto pure lui, in sella alla sua Ducati 1098. Scambiamo due chiacchiere. Poi arrivano Luca & C.  Attendiamo l'apertura del Ring. Tengo a puntualizzare che l'organizzazione ha bellamente rotto la minchia. In tre giorni avesse aperto una volta in orario! Detto questo, Luca ed i clienti iniziano i loro giri ed io i miei. Faccio 6 giri. Belli e divertenti. I primi due sono uno spettacolo. Sono talmente infoiato che sotto il casco grugnisco come un cinghiale!!! Guido talmente sporco, che riesco a vedere Mastro Lindo che mi saluta da bordo pista!!!  Finisco alle 19. Aspetto gli amici nel parcheggio. Facciamo due chiacchiere e Cat e Luca mi invitano a cena presso la loro temporanea dimora. Ci saranno anche Alberto e Solange (Solly). La serata passa piacevolmente grazie all'ottima compagnia, parlando di Nurburgring, Spa-Francorchamps e guardando i filmati delle prestazioni di Alberto, Solly e Luca. Una meraviglia. 
Il giorno dopo il tempo è bello e fa anche più caldo. Nella mia testa ho già il film di quello che succederà. Altri 5 giri ci stanno come ridere e già pregusto il godimento. Ma quando arrivo all'ingresso vedo tanto caos. Troppo di tutto per essere un giovedì. La mia attenzione viene richiamata da un gruppo di una quindicina di Ducati con targa portoghese che non sostano come tutti noi mortali nei parcheggi riservati, ma si ammassano sulla corsia di sinistra che porta alla sbarra d'ingresso. Sembrano i cavalli del palio di Siena prima della partenza. La Nordschleife apre. Aspetto 5 minuti e poi decido di entrare. Ma quando arrivo alla fine della Kesselchen appare davanti a me quello che temevo. Una delle Ducati del gruppo portoghese si è andata a stampare sul guardrail. La pista viene chiusa. Nel parcheggio incontro di nuovo Alberto, il motociclista. Non vedo Luca & C. e presumo siano nell'altro parcheggio. Io e Alberto chiacchieriamo. Vediamo uscire il carro attrezzi con sopra la Ducati del portoghese e dopo 10 minuti riaprono. Alla sbarra incontro la GT3 di Luca. Fa da istruttore ad Alberto. Decido che farò il giro con loro. Sto dietro loro fino a poco dopo l'Adenauer-Forst e poi decido che farò da lepre. So che Luca ha un sistema di telecamere interne l'autovettura e ho voglia di farmi riprendere. Ma per un altro verso sarà un giro disastroso. Conto tre moto in terra e una che va lunga all'Aremberg. Un'ecatombe. Il Nurburgring chiuderà definitivamente per oggi. Ci dirigiamo al parcheggio e li vengo cazziato da Luca, Cat, Alberto e Solange. Mi riferiscono di essere stati davvero preoccupati per la mia incolumità quando hanno appreso il motivo della chiusura al giro precedente. Hanno pensato, non vedendomi, che fossi io quello in terra. Mentre io ero nell'altro parcheggio che mi facevo una sigaretta con l'altro Alberto. Dopo essermi toccato abbondantemente le palle, mi sono scusato con loro per averli messi in ansia. Decidiamo che per cena andremo al Pistenklause. Passeranno a prendermi per non farmi fare il tragitto in moto. La serata si presenta davvero bella.
 
 
 
 

 
 
Nell'attesa che mi passino a prendere, ho anche buona compagnia.....
 
 
 
 

 
 
 
Il giorno successivo il tempo si mantiene stabile. Alberto e Solange sono partiti presto, mentre Luca e Cat andranno via dopo pranzo. Nella mattinata dopo un caffè al Rewe, io e Luca andiamo da un preparatore. Siamo sulla GT3 e Luca in due punti mi fa strizzare letteralmente il buco del culo!!! Sa il fatto suo e fa camminare l'autovettura in maniera sublime!!! Il viaggio a ritroso sarà molto più tranquillo. Torniamo dove alloggiano Luca e Cat.  Do una mano a caricare l'altra autovettura con i bagagli. Un abbraccio ed un ringraziamento ad entrambi per l'ospitalità e la compagnia e vado a farmi una carbonara da "Giulia". Dopo aver fatto  un pisolo, mi preparo e vado al parcheggio all'entrata della Nordschleife. E' venerdì ma c'è molta meno gente di ieri. E riesco a fare 6 lunghi, sublimi e fantastici giri! Con la K che urla sempre con piacere. Sembra che ci abbia preso gusto. Delle volte mi guarda come per dire: "ma quello che mi guidava prima che vita di merda mi ha fatto fare???".
 
 
 
 
 
 

 
 

 
 

 
 
 
Un paio di giri li faccio in compagnia di Alberto e della sua 1098. Qui c'è un filmato dove si vede prima lui e poi io. Siamo all'Adenauer-Forst. Guardate dal minuto 7:54 al minuto 8:27.
 
 
 
 
 
Alle 19.30, purtroppo, fine dei giochi. Alberto è insieme ad alcuni conterranei di cui ho fatto una fugace conoscenza il giorno prima. Matt, Daniele, Marco e la ragazza di Matt, Eleonora. Hanno girato in autovettura. Mi trattengo in loro ottima compagnia per un paio di birre gentilmente offerte e poi ci diamo appuntamento per la cena a "La Lanterna" a Kelberg. Rivedo con piacere Gianni, Sylvia e i miei occhi, e non solo i miei, si lasciano distrarre dalle ragazze che servono ai tavoli mentre chiacchieriamo e ci raccontiamo aneddoti divertenti. Il giorno dopo mi attende il viaggio di ritorno. Saluto Edgar e alle 10 parto. Mi sciroppo 8 ore e dieci minuti di rottura di palle. Con la tuta che mi stringe sulle ginocchia e l'acqua a catinelle che prendo poco dopo Lucerna senza che abbia il tempo di mettermi l'antipioggia. Ho sentito nuotare i miei piedi negli stivali e il mio uccello nelle mutande. Questa è stata la seconda trasferta di quest'anno e sto pensando già alla terza. Con le mie donne, ce ne fosse bisogno, userò la scusa di avere ancora 5 giri nella tessera e di non sapere a chi venderli..... 
Ora abbiate pazienza ma devo correre dal fabbro a fare mettere a posto il carrellino....  
    

domenica 10 maggio 2015

Non riconosco più i motociclisti.

Ieri (9 Maggio nds) sono andato a fare un giretto in moto dalle mie parti. Mi ero ripromesso di andare pianin pianino. E di godermi il paesaggio. Arrivato a metà percorso mi sono fermato. Fino a quel momento ero stato di parola. Tante moto in giro. Giusto il tempo di levare un paio di moscerini dalla visiera e sono ripartito. Mi sono ritrovato davanti a un gruppo di 6 moto. Abbiamo fatto un paio di km ad andatura "allegretto" Che subito è diventata "allegro moderato" e da lì a poco "prestissimo". Che per chi non capisce una fava di musica (come me) significa che siamo passati dai 4000 agli 8000 giri. So che non è stato propriamente ortodosso quello che abbiamo fatto. E a me succede di rado, negli ultimi anni, di comportarmi da cattivo bambino, su strade aperte al traffico. Ma ormai.... La mia K non era a suo agio in questo misto stretto e infatti a 3/4 del tratto in discesa, 4 moto, molto più leggere,  mi hanno passato come un tordo. Ho cercato di stare loro dietro ma non ce l'ho fatta. Poco male. Mi stavo comunque divertendo, andando semplicemente con il mio passo e  non me ne sono fatto più di tanto un cruccio. D'altronde eravamo pur sempre su una strada pubblica. Con tutti i pericoli del caso. Due moto del gruppo erano rimaste dietro me. Arrivati quasi alla fine ho rallentato e fatto loro segno di passare, per farli ricongiungere alla loro compagnia. Mi sarei aspettato un saluto tra motociclisti. Invece il primo dei due ha tuonato con un: "potevi toglierti prima dalle palle!". Dopo un paio di chilometri, con molta calma, sono riuscito ad affiancarlo. E ho chiesto lui che problema ci fosse stato. Il tizio mi ha elencato una serie di colossali minchiate. Che lui aveva le saponette della tuta consumate. Che lui era più veloce. E che gli avrei fatto da tappo con la mia K1200R. Quello che mi è venuto da dirgli è stato che se voleva fare il tempo sarebbe dovuto andare in pista, che fino a prova contraria eravamo su strada aperta al traffico, e che (diversamente da ciò che viene espresso dai tuttologi che vanno in moto) io che ero davanti  potevo fare la traiettoria che mi pareva (vi assicuro che non ho fatto con dolo a non fare passare le due moto che avevo dietro, semplicemente andavo con il mio ritmo).  Ma la cosa che mi è uscita meglio è se gli avesse dato fastidio che una K1200R fosse stata davanti alla sua motard. Si, perché se 4 moto sono riuscite a infilarmi e tu no, non ti viene il dubbio che il problema sia tu e non io? Vabbè. Comunque sia dopo un minuto di discussione, ognuno per la sua strada. Però.... C'era un però. Il mio fottuto orgoglio di motociclista. Che voleva mettere i puntini sulle "i". Lo so, avrei dovuto finirla li e lasciare il "poveraccio" al suo destino. Ma non ce l'ho fatta. Sbagliando. Alla prima sosta del gruppo, ne ho approfittato. Ho parcheggiato la mia K davanti la sua Ktm e ho esordito con un: "non ho intenzione di litigare,  ma ho bisogno di dirti due parole". La sua risposta, amichevole,  è stata: "alla terza parola, io non parlo più e passo ai fatti". Ripetendomelo, nel caso non lo avessi capito. Apperò! Un gentiluomo! E con tanto di cilindro in testa. Era pure grossino. Probabilmente non avrei fatto una bella fine. Ma non gliel'ho data vinta e sono andato avanti. Ho chiesto lui se sapesse cosa facessi nella vita di tutti i giorni e se avesse la più pallida idea di cosa ero capace di fare in sella alla mia K o come motociclista in generale. Insomma per quale motivo si stava arrogando il diritto di giudicare un perfetto sconosciuto.  La discussione è andata avanti finché il "poveraccio" non è venuto fuori con questa frase: "se non se ne va, lo ammazzo". Di fronte a questa, che io considero una grave minaccia, non ci ho pensato due volte e ho chiesto ausilio delle FdO. Non è stato un atto di vigliaccheria,  come potrebbero supporre i superfighi. Tant'è che non li ho chiamati alla prima sua minaccia di passare alle vie di fatto. Ne alla seconda. Mettersi le mani addosso per una stupida questione di traffico, sarebbe stato da dementi. E lo spettacolo che ne sarebbe scaturito, poco edificante. Indipendentemente dal risultato. Ma se avessi dovuto difendermi, non ci avrei pensato due volte. Edificante o meno. Il mio intento, chiamando i tutori della legge, era sapere chi fosse questo signore "diversamente intelligente" per poi, eventualmente, procedere penalmente. Si perché la minaccia di morte è un reato. Ma egli non ha avuto il fegato di aspettare il loro arrivo. E dicendomi: "se vuoi mi trovi su al Ghisallo", se n'è andato. Con i suoi amici. Ho avuto però il tempo di prendere il suo numero di targa. Ora vedrò il da farsi. Sono tornato a casa con l'amaro in bocca. In tanti anni di moto non ho mai litigato con un motociclista. Ho sempre pensato di essere parte di un élite. Purtroppo quello che è accaduto ieri è stata la conferma di quello che ho fatto finta di non vedere in questi ultimi anni. Un imbastardimento della razza. Troppe moto in giro hanno fatto si che l'élite non sia più tale al punto di farci diventare una categoria come un'altra. Con un aumento dei "diversamente intelligenti" alla guida delle due ruote. Gli stessi che non ti salutano quando li incroci, che si scocciano se cerchi di scambiare due parole quando sei fermo, che non si fermano se sei in difficoltà e che scambiano il fare due curve allegre in compagnia per una gara di motogippì.
Comunque non capiterà più che io possa discutere con gente del genere. Perché, come recita un vecchio adagio delle mie parti, a certe persone fai prima a metterglielo in culo che in testa. 

giovedì 23 aprile 2015

Trasferta alla ricerca del tempo perduto. Le prove ufficiali.

E' stata una trasferta impegnativa. Non che le altre le abbia affrontate all'acqua di rose. Solo che questa volta non sono partito per il  Nurburgring con la stessa spensieratezza delle volte passate. Incombeva su questa trasferta una sorta di "onere". Da ben 5 anni il mio cruccio era quello di sapere il mio tempo sui quasi 20 km "Bridge to Gantry" (abbreviato BtG), dal ponte dell'Antoniusbuche al cartello pubblicitario del Dottinger Hohe. L'ultimo filmato risaliva al 2010. Con la VFR 800. Avevo staccato un 8:56 compreso un rallentamento dovuto ai lavori di sostituzione di un guardrail nei pressi dell'Hatzenbach. Poi più nulla. L'anno scorso avevo provato a montare la GoPro e, dopo aver filmato un giro con un traffico che nemmeno sulla strada del lago dalle mie parti, mentre mi apprestavo ad entrare e filmare il secondo giro, un solerte rompicoglioni con le fattezze di un marshall me l'aveva fatta togliere poco dopo la sbarra. Aveva giustificato la cosa dicendomi che la videocamera sarebbe potuta volare via. Avevo cercato di fargli capire con il mio inglese che si faceva prima a strappare il supporto con tutta la plastica del faro piuttosto che perdere la GoPro, ma niente da fare. Secondo loro avessi avuto un supporto al manubrio, il problema non si sarebbe posto. E infatti quest'anno ero munito di un supporto al manubrio. Tiè. Quindi sono partito con la fissa di dover portare a casa il "risultato". Con la relativa ansia da prestazione. Neanche avessi dovuto andare a letto con la più figa del reame. O manco fossi stato un pilota della motogippì.
Il viaggio l'ho spezzato sia all'andata che al ritorno. Ho speso di più ma sono stato ampiamente ripagato, fisicamente parlando. Una volta arrivato a Nurburg  ho pernottato sempre nel solito B&B: www.pension-muehlenhardt.de. Un luogo circondato da tranquillità, con una colazione abbondante e a buon prezzo. Con il sempre buon Edgar a dirigere il tutto. I quattro giorni hanno avuto un meteo favoloso, con temperature che andavano dai 18 ai 22 gradi e sempre con il sole, anche se qualche giorno un pelo velato. Sono stati 15 giri favolosi. Non senza qualche sorpresina. Il primo giro. Lunedì 13. Certo perché trovare il limite di velocità di 200 km/h al Flugplatz e quello dei 250 nella percorrenza della Schwedenkreuz (che poi ho scoperto essere limiti per le gare e non per i giri turistici) e una giunzione tra il nuovo e vecchio asfalto all'interno della curva a destra tra Pflanzgarten I e Pflanzgarten II,  non è stata una cosa normale. Per quanto sia consentito parlare di normalità al Nurburgring. Ma una volta assimilate queste nuove informazioni, ci ho messo tutto me stesso. Ho fatto tre giri al giorno (per tutti i quattro giorni l'apertura era prevista dalle 17:30 alle 19:30) il primo, il terzo ed il quarto giorno, mentre il secondo me ne sono sparati 6. Troppi. Me ne sono accorto dalle minchiate che ho compiuto, dal quarto giro in avanti. Una compilation di cazzate che solo stanchezza può farti compiere. Si perché tutte le volte sono uscito da quell'arena con il cuore e con i muscoli al limite dello sfinimento, con tanto di fiatone di ordinanza. Sempre teso al raggiungimento dell'obbiettivo: tirare giù secondi. Purtroppo non sempre gli sforzi sono stati premiati e non sempre per colpa mia. Più di un giro è stato "rovinato" dall'ingerenza di qualche altro autoveicolo o motoveicolo che si sono frapposti tra me e la mia meta. D'altronde non avevo mica affittato la Nordschleife in esclusiva. Quindi cazzo pretendevo? Alla fine di tutto, il tempo che volevo l'ho portato a casa. A provarlo c'è il filmato in basso dove stacco un eccellente (per me, naturalmente) 8:25. Con la K che si è comportata sempre da vera star. Con le sue belle Bridgestone BT 016 PRO. Felice di essere stata portata a sfogare il suo infinito motore in quel paradiso che è l'Inferno Verde. Muovendosi sinuosa nelle sue curve solo come un'amante impazzita sa fare, facendo rimanere estasiato anche chi l'ha condotta in quel dove. Minchia come sono poetico!!! E quindi bene, bravo, bis. Anzi no. Posso sicuramente migliorare, ma il divertimento prima di tutto. Andare solo alla ricerca del miglior responso cronometrico è troppo stressante. Quindi una trasferta cosi non capiterá più. Anche se a distanza di qualche giorno è riaffiorato tutto il buon sapore di ciò che ho passato. Un gusto che solo il Ring ti può lasciare. Anche perché questa volta, dopo 8 anni, e 250 giri compiuti proprio in questa trasferta, sono riuscito a poggiare i miei piedi sul sacro suolo della Nordschleife, in una camminata al calar del sole con Edgar (quello nella seconda foto). E vi assicuro che è tanta roba. Un'esperienza mistica!
 
 
 
 


 
 
 






 
 






 
 





 
 






 
 
















E a seguire due filmati.









Vi consiglio di metterli in HD. E buon divertimento!

venerdì 10 aprile 2015

Sono proprio un deficiente!

Alla fine di Marzo ho fatto domanda di ferie. Dal 20 al 30 di Aprile. Per andare al Nurburgring. Ero tranquillo, rilassato. In ordine. E' qualche giorno che però sto dando un occhio al meteo. Sembra, non ne posso essere sicuro, che nei giorni preventivati il meteo possa essere un po problematico. Oggi, verso le 12:30, dopo aver guardato per l'ennesima volta le previsioni per la settimana prossima, mi sono accorto che sarà bello i primi 4 giorni. Da lunedì a giovedì. Con temperature primaverili. Cazzo! Allora ho azzardato una domanda a coloro che nel mio ufficio si occupano delle programmazioni. Mi hanno guardato un pelo storto. Ma del resto che mi aspettavo? Se uno rompe le palle mezzora prima che si smonti, non è che può pretendere che ti facciano le feste. Quindi dopo aver cosparso il mio capo di cenere, ho chiesto loro che in luogo del periodo prefissato, mi concedessero le ferie dal 13 al 22 Aprile. Ho avvisato subito del cambio anche la mia dolce metà. So che la vedrò da lì a poco, ma mi è sembrato giusto chiederle se ci fosse qualcosa in contrario. Anche se la risposta la conosco. Positiva, naturalmente. Santa donna! Ma ogni cosa ha il suo prezzo. No, no non pensate male. I preposti al cambio delle ferie non mi hanno chiesto alcunché. E neppure mia moglie ha voluto la mia carta di credito. Il prezzo che sto pagando è che sono entrato in un mare in tempesta! Devo preparare tutto il necessario entro domani, perché domenica pomeriggio, dopo avere lavorato il mattino, partirò. Mentre psicologicamente sono talmente elettrico che riuscirei ad accendere una lampada alogena! E' come se qualcuno mi avesse fatto una sorpresa sconvolgente, con l'aggravante che me la sono fatta da solo! A me che le sorprese stanno abbondantemente sul cazzo!!!
Sarà il caso che mi faccia vedere. Ma da uno davvero bravo!!! :-))))
  

sabato 28 marzo 2015

L'importanza di avere il giusto attrezzo.

Se pensavate di leggere un racconto porno vi siete sbagliati. Semplicemente venerdì scorso mi sono cimentato nel cambio dell'olio motore e del relativo filtro alla mia K. Avevo già comprato il manuale d'officina e mi ero studiato la procedura. Tutto bene fino a quando non sono arrivato a dover svitare il filtro dell'olio. Ho preso l'attrezzo a cinghia per filtri che ho sempre usato, l'ho stretto intorno al filtro, ho ruotato in senso antiorario e....niente. Non si è mosso di un micron. Il mio io più nascosto è diventato verde ed ha iniziato a comportarsi come la tipa de "L'esorcista". Preso da un'incazzatura galattica, ho piantato un cacciavite nel filtro e, messo mano ad un martello di gomma, intervallavo una martellata e una Madonna, una martellata e un Gesù, finché, preso dalla più totale disperazione, ho ripreso l'attrezzo a cinghia e finalmente il filtro è venuto via. Sono stati 30 lunghissimi minuti. Pensavo di avere fatto l'ennesima cagata. Tempo fa avevo provato a cambiare l'olio dei freni ed il fluido della frizione. E per risparmiare gli 80 euro del meccanico, mi ero ritrovato a doverne sborsare 280. Sempre al meccanico. Ma stavolta è andata bene. E per evitare di dover riscoprire in futuro quanto sono bravo nell'arte della "bestemmia artistica",  ho deciso di comprare questo attrezzo:


 



Bello, ben fatto, con l'attacco da 1/2 pollice e tedesco. 15 euro spesi bene!

sabato 21 marzo 2015

La VFR se n'è andata.

Erano poco più di 10 anni che era con noi. L' avevo comprata nel Gennaio del 2005 come seconda moto. Il primo Agosto del 2004 io e la mia dolce metà eravamo andati a fare un giro di circa 350 km con la CBR 900 RR del 2000 (Fireblade). La destinazione finale era Lugano, per vedere i fuochi di artificio per l'anniversario della confederazione elvetica. Eravamo arrivati a destinazione acciaccati al pari di un mandarino usato per giocare a baseball. Ricordo che entrambi avevamo dolori alle mani, alla schiena, al culo, alle ginocchia. Neanche avessimo fatto la maratona di New York. Finiti i fuochi, arrivato il momento di tornare a casa, avremmo quasi preferito coprire a piedi il percorso Lugano - Como,  talmente provati dall'esperienza.
Eppure non era il primo giro lungo con la CBR. Lei era rimasta la stessa. Eravamo noi invecchiati. Quindi la decisione di affiancare alla CBR una moto decisamente più comoda. La scelta era ricaduta su una VFR 800 del 1998. 20200 km tenuta abbastanza bene. Io e mia moglie eravamo partiti con macchina e carrellino alla destinazione di San Pietro in Gu (PD) e ce l' eravamo portata via per 4000 euro.
A Marzo del 2005 avevo venduto la CBR e lei, la nostra VFR 800, era rimasta l'unica moto di famiglia. Da li a due mesi ci avremmo fatto la mistica esperienza del Tourist Trophy ed in seguito giri a profusione nonché esperienze in piste come Monza, Varano, Franciacorta, San Martino del Lago. Certo non era una supersportiva, ma si difendeva molto bene anche tra i cordoli. Con somma soddisfazione di chi scrive. E nel Giugno del 2008, io e la VFR, avevamo iniziato anche la fantastica avventura del Nurburgring. Una favola durata fino al Luglio del 2013. Io mi sono divertito. Lei di più. Ogni volta che eravamo vicino alla partenza per una trasferta in "Terra Santa", la guardavo nei fari ed era come se lei fosse contenta di ciò che stava per accadere. Oserei dire sorridesse. 
Poi la sbandata per la BMW K1200R. Ma mi ero ripromesso di non vendere la VFR. Me la sarei tenuta in bella vista nel garagino. Per la gioia dei miei occhi. Ma soffrivo a vederla prendere polvere. E sono sicuro che lei soffrisse a non poter sfogare i cavalli del suo quattro cilindri a V. Con la distribuzione a cascata di ingranaggi. Mica quello con il Vtec. Quindi qualche mese fa la decisione, sofferta e combattuta, di venderla. Al giusto prezzo. E non al primo venuto. Volevo che andasse nelle mani di qualcuno che l'avrebbe trattata come si deve. Grazie al mio amico Marco, che ha fatto da confessore, consigliere e fidatissimo intermediario, l'ho venduta a Enrico. Quest'ultimo non ne è a conoscenza, ma c'è mancato poco che gli facessi firmare uno scritto dove mi promettesse di trattarla come si conviene ad una moto del suo rango. Gliel'ho detto a voce. Come gli ho detto che entro due anni dovrà onorare l'adesivo del Nurburgring che ho attaccato sulla carena, andando almeno a farci un giro. Non importa a quale andatura. Se non lo farà glielo staccherò. Giuro. 
Oggi Enrico è venuto a prenderla. Le ho dato un ultimo bacio sul cupolino ed una carezza sul serbatoio. E, con sofferenza (molta), l'ho vista andare via.
Grazie di tutto VFR.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 15 febbraio 2015

Mi sono portato avanti.

Sul sito ufficiale del Nurburgring hanno informato noi assidui frequentatori che manterranno i prezzi dei giri del 2015 allo stesso livello di quelli dell'anno scorso. Questo solo fino al 30/04/2015. Dopo di che la tariffazione cambierà. Aumenteranno il prezzo dei giri durante i fine settimana ed i periodi di maggior affluenza, mentre in quelli di calma si abbasseranno. Non so quanto questa mossa aiuterà a far calare la coda e gli imbecilli che vogliono fare bella mostra di sé viaggiando a tutta manetta su un cazzo di SUV che non tenendo una bella fava si andrà a schiantare, causando la chiusura del circuito. E non so se veramente verrà applicata sta cosa. Quindi, per non saper né leggere né scrivere, da buon malato di mente e drogato della Nordschleife, mi sono appropriato, con mosse degne di un ninja, della carta di credito di mia moglie. Con la quale ho speso la cifra di € 733,90 per comprare due cards, una da 25 e una da 9 giri. Dopo avere atteso qualche giorno, arrivata la preziosa busta,  l'ho aperta come un bimbo che scarta un chupa chups e ho fatto una fotina che vado a mostrare.

 


Ah, mia moglie si è accorta del mio utilizzo della sua carta di credito poco dopo l'acquisto. Maledetta tecnologia....