La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

domenica 9 marzo 2014

Tourist Trophy 2005.

Erano anni che avrei voluto andarci. Di tanto in tanto guardavo i filmati su YouTube e rimanevo esterrefatto, rapito, ipnotizzato. I Piloti (il maiuscolo è voluto) del Tourist Trophy non erano, e non sono tuttora, piloti qualsiasi. E volevo andarli  a vedere. Dal vivo. Volevo assaporare l'atmosfera che attorniava una delle più belle gare al mondo. Anzi la più bella gara al mondo. Dopo anni di rinunce per problemi di soldi, di tempo e di prenotazioni che andavano fatte a tempo debito, nel Gennaio 2005 convinco la mia dolce metà e decidiamo che andremo al TT. Ma come si fa? Non sapevamo da che parte girarci. Fino a che, verso la fine dello stesso mese, non ci imbattiamo in un sito, questo: https://www.google.it/#q=ttsupportersitaly.  
Il presidente, il grandissimo e gentilissimo Pier Ortalda, ci spiega tutto e ci da sia l'indirizzo per poter prenotare il traghetto tra la Gran Bretagna e l'isola di Man che quello per poter avere un posto dove dormire. Da quel momento è tutto un "fuoco" di mail per prenotare i traghetti e la sistemazione sull'isola. Nella prima decade di Febbraio è tutto in ordine: abbiamo fissato la partenza per il 30 di Maggio. Io e Annalisa verso la metà di Marzo avvisiamo anche i rispettivi datori di lavoro. Tralasciando un paio di episodi che hanno tentato di minare la partenza, il 30 Maggio si parte!!!
 
 

La prima tappa è a Bondues (Lille). Saremmo dovuti arrivare verso l'ora di cena. Peccato che la sinergia di una mia minchiata e la reticenza dei francesi a darci un aiuto a raggiungere l'hotel (dobbiamo ringraziare un tunisino che ci ha fatto strada con la propria autovettura), ci facciano giungere a destinazione all'una di notte. E peccato che non ci sia un receptionist ad accoglierci, ma una cazzo di macchinetta che, essendo passata la mezzanotte, non riconosce la nostra prenotazione. E che non ci fa effettuare il pagamento con carta di credito per un'altra camera, nonostante ci sia disponibilità. Dopo 16 ore di viaggio la priorità è DORMIRE!!! Dopo avere tirato fuori il meglio di me in qualità di campione intercontinentale di "bestemmia artistica", inforchiamo nuovamente la fida VFR e ci fiondiamo a Lille, dove troviamo un IBIS e una camera nella quale crolliamo, svenuti, alle 2. Il giorno dopo ci svegliamo alle 10. La colazione nell'IBIS ce la siamo giocata, ma in città c'è quello che ci occorre per rifocillarci. Poi riprendiamo il viaggio. Oggi ci aspetta la traversata tra Francia e Regno Unito. Faremo, per la gioia (....) di mia moglie, l'Eurotunnel. Compriamo i biglietti e dopo un'oretta siamo pronti alla traversata.
 
 
 

 
 
Questi sono i vagoni che ci porteranno nel Regno Unito.
 
 
 

E questo è l'interno del vagone. Sul viso di Annalisa si legge un po' (tanta) preoccupazione. Sapere di avere il mare sopra la testa non le fa fare i salti di gioia. Naturalmente io la tranquillizzo con le mie frasi ad effetto, tipo, "pensa se adesso crolla tutto?" oppure "moriremo tutti!". AH!AH!AH! Che bastardo!


 
 
 
Arrivati dall'altro lato, riprendiamo il viaggio on the road e verso le 16 decidiamo di fermarci in un motel che si trova lungo l'autostrada inglese. Doccia, cena e via a nanna. Niente sesso, siamo in Inghilterra. :-)))
Il primo di Giugno copriamo le ultime centinaia di chilometri che ci separano da Liverpool sotto il diluvio, e all'ora prefissata ci facciamo trovare, insieme ad una marea di motociclisti, sul molo per l'imbarco sull'aliscafo. Per me che soffro la nave, sono 4 ore e mezza di merda. Arriviamo e fortunatamente l'isola di Man ci accoglie con un bel sole. E' un'emozione grande. Siamo in un luogo mistico. Quello dei gatti senza coda e dei folletti. Con l'indirizzo tra le mani raggiungiamo il nostro alloggio. Ci viene incontro Steve, un uomo a cui, a naso, piace mangiare, dalla faccia simpatica tipicamente inglese, anche se loro non fanno parte, politicamente parlando, del Regno Unito. Dopo averci fatto mettere la moto nel box, portiamo i nostri bagagli in quella che sarà per 10, indimenticabili giorni, la nostra stanza. Nell'occasione facciamo la conoscenza di Dot, moglie di Steve, del loro labrador e dei loro due gatti.





Ancora non abbiamo capito, lo scopriremo in seguito, che abbiamo avuto il culo di alloggiare a due passi da uno dei migliori punti del "circuito" del TT: Bray Hill! Da lì godremo, nei giorni delle gare e prove di una vista invidiabile. Basterà pagare un piccolo obolo ai possessori dei giardini che ci ospiteranno e che completeranno l'opera con thè e biscotti. Very, very English!
Inoltre basterà spostarsi poco più in là usando le nostre sole gambe per apprezzare anche lo spettacolo meraviglioso degli "Ago's Leap".
Naturalmente non sarà nostra intenzione stare solo in zona, ma esploreremo in toto tutta l'isola.
Tutte le mattine con la colazione abbiamo inclusa la compagnia dei proprietari di casa, dei loro animali e dell'immancabile Radio Manx, che tiene informata la popolazione indigena e le sue 2/3 decine di migliaia di ospiti. Non capiamo molto, ma è una presenza che non stona mai. Sia che dia belle o brutte notizie. Si perché, per chi non lo sa, tutti gli anni c'è chi paga pegno. Ogni anno almeno un paio di persone, tra Piloti e semplici motociclisti, lasciano la vita rispettivamente sul circuito di gara e sul Mountain, dove a fine prove e gare rimane a senso unico di circolazione, senza alcun limite di velocità. Purtroppo anche tra gli spettatori negli ultimi 2 anni, si sono dovute registrare delle morti. Ma nonostante tutto, il TT rimane una delle gare più affascinanti del mondo della quale non si può fare a meno. Si corre per pura passione e per pura passione si va ad assistere. 
Per noi il battesimo del TT avviene il secondo giorno durante una battuta di perlustrazione sull'isola. Stavamo viaggiando senza pensieri nel centro di Kirk Michael, quando ci fermano a mo' di posto di blocco e ci fanno uscire dalla strada e parcheggiare la moto  in un prato insieme ad altri bikers. Chiediamo che succede e ci rispondono: "there will be practices". Iniziano le prove! Attendiamo. Come i bambini davanti ad un lecca-lecca. Passano 10 minuti e una luce tremula fa capolino dalla discesa che precede di circa 300 metri il punto in cui siamo. La luce si avvicina (molto) rapidamente verso di noi finché, con un rombo cupo e rabbioso, passa davanti ai nostri nasi a velocità STRATOSFERICA!!!! La pelle ci si accappona e rimaniamo sbigottiti davanti ad un tale, fantastico, spettacolo! Era un'Honda CBR 1000 RR guidata da un Riding Marshall. Mia moglie non riesce ad immortalare il primo, ma il secondo non le sfugge.
 
 

 

Poi è la volta dei Piloti. Quelli veri. Ussignur, che orgasmo!
 
 
 
 

 


Ogni giorno è una nuova scoperta. Ci godiamo l'isola tra gare e semplici gite. I luoghi sono incantevoli. Alcuni di loro, come Douglas, la capitale, vengono letteralmente stravolte per fare spazio al tutto il divertimento possibile.
 
 
 
 
 
 

 
Con moto di tutti i tipi e per tutti i gusti.
 
 
 
 

 
 
 
E personaggi per noi inusuali....
 
 
 
 
 


 

Ma basta ruotare di 180° lo sguardo o fare qualche chilometro fuori dal centro, per ammirare il paesaggio al "naturale".
 
 
 


 

 




 
 
Qui siamo a Laxey, con la sua ruota e la miniera.




 
 
 

 
 

 
 
Qui sotto a Peel, dove c'è un bellissimo castello e dove abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad un'esibizione delle Red Arrows (l'equivalente delle nostre Frecce Tricolore).
 
 
 
 

 
 

 
 

 
 

 


Qui a Calf of Man.



 
 

 
 

 
 
 Qui all'estremo nord. con il faro di Point of Ayre.


 
 
 

 


Ed infine a Port Erin, dove abbiamo incontrato quattro signori molto disponibili ad una foto richiesta da una bella italiana. Notare cos'ha ai piedi quello al centro...



 
 



Non sempre abbiamo usato la moto per andare in giro. Una giornata l'abbiamo dedicata al cazzeggio usando questo treno che ci ha portato sul Mountain. Dove abbiamo visto la statua del grande Joey Dunlop e dato giusto un occhio all'attiguo museo.








Tutte queste gitarelle erano condite dal motivo della nostra presenza sull'isola: le gare del TT.

Bray Hill.

 
 

 
 



Gli Ago's Leap.


 
 

 
 



Braddan Bridge.



 
 

 
 

 
 



Nel Grandstand c'è di tutto. Può capitare persino di bere una birra accanto a personaggi come Niall Mackenzie. I Piloti sono di una disponibilità estrema e non disdegnano mai una foto o una stretta di mano, nonostante abbiano altro a cui pensare. Nella fattispecie ci siamo lanciati alla caccia all'unica MV in gara, fino a che non l'abbiamo scovata con il suo Pilota. Un ragazzo che si è sciroppato il viaggio dalla California, ma di cui non ricordo il nome. Non appena trovo i fogli delle classifiche, aggiornerò il post.




 
 





Bello, bello, bello. I giorni però volano e purtroppo arriva il momento di salutare.
Siamo partiti a mezzanotte. Ed il buio ha aumentato la nostra tristezza. Abbiamo dormito poco e ci siamo fatti il viaggio fino in Francia. Ma una volta usciti dall'Eurotunnel, ci è capitata una cosa che ci allietato il mesto rientro. Ho mancato la stazione di rifornimento sull'autostrada, ed essendo in riserva è stato necessario fermarci in un piccolo paesino, davvero incantevole, dove trascorreremo la notte dopo avere cenato con un enorme toast farcito con un formaggio locale davvero delizioso, un paio di Leffe alla spina ed esserci concessi una lunga passeggiata per scoprirne tutta la sua bellezza.

Il Tourist Trophy ci è rimasto nel cuore. E' una gara meravigliosa incastonata in un luogo davvero magico. Mentre scrivo io e mia moglie abbiamo rivissuto qualcuno di quei bellissimi momenti. Ed una lacrima è quasi scesa. L'anno prossimo saranno 10 anni. Ricordiamo di avere fatto la promessa ai folletti dell'Isola che saremmo tornati a trovarli. E una promessa va sempre mantenuta.