La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

mercoledì 18 luglio 2012

Ritorno alle origini. Con spavento.

Era un pò di tempo che ci meditavo. Ero stufo delle ore che perdevo nelle mie traferte per la Nordschleife ultimamente. 11/12 ore per andare ed altrettante per tornare erano davvero tante. Quindi ho venduto il carrello portamoto ed ho deciso che questa trasferta l'avrei fatta come quella della prima volta. In moto. Niente stress da preparativi. Il giorno prima ho fatto i bagagli e ho caricato la moto in mezz'ora. Che bello. Alle 6 sveglia e alle 7 sono pronto per la partenza. La mia dolce metà mi accompagna in garage e mi fa qualche foto di rito.


 


Per evitare gli infiniti lavori sull'autostrada tedesca, ho deciso che passerò, una volta uscito dalla Svizzera, per la Francia. Il navigatore della macchina non è possibile montarlo sulla moto, quindi metterò nella mani di una stampa di Viamichelin, la resposabilità di guidarmi. Alla fine ci metto nove ore. Con infinite soste di qualche secondo per controllare la mappa e un paio di code chilometriche non so dovute a cosa. Pensavo meglio. Questa volta ho prenotato da Edgar alla Pension Muhlenhardt (http://www.pension-muehlenhardt.de/). Prezzo per una doppia uso singola 35 euro, una colazione abbondante, sia salato che dolce, che ti permette di poter saltare il pranzo, pulizia, box dove mettere la moto (o le moto) e tranquillità infinita. Sempre che non sia il compleanno di qualcuno proveniente dalle terre britanniche e che per quel motivo 12 inglesi vaghino fino alle 2 del mattino, ubriachi, in giro per il B&B. E' successo solo una volta, l'anno scorso per la precisione, in tutte quelle che sono stato da Edgar e credo che lui non permetterà il riproporsi della cosa. Appena arrivato prendo possesso della camera, scarico tutto quello che c'è da scaricare, smonto la piastra porta bauletto, abbasso la pressione degli pneumatici e via in circuito. Alla biglietteria prendo una tessera da 9 giri. Costo 198 euro. E attendo con pazienza che aprano. Alle 18,30 si da inizio alle danze. Giusto nel primo giro, un demente con una vecchia BMW serie 5 con targa tedesca, scopre che quasi quasi sarebbe bello passarmi sulla destra all'uscita del Karussell. Sarebbe. Se non che, quando mi sta per entrare nel codino, lo scanso per un pelo. D'istinto alzo la mano sinistra come per scusarmi. Ma di che? Ho ragione! I successivi gesti servono per fare capire all'idiota che se vuole sorpassarmi, deve farlo sulla sinistra. E cosí è. Poi faccio un altro giro. Non sono male e cerco di mettere in pratica le traiettorie che ho imparato nel corso della Motorrad che ho fatto a Maggio. Ci riesco. Ma mi accorgo che sono stanco e che è meglio andarsi a fare una doccia ed una bella mangiata. Non ho voglia di tirare su la moto per farmi un chilometro e mezzo. Quindi al ristorante da Giulia ci andró a piedi. Peccato che arrivato al ristorante sia chiuso. CHIUSO DI MERCOLEDÍ!!!! Maporcadiquellatroiamaledetta!!! Già mi sono pentito di non essere venuto con il carrello. Vuoi mettere la comodità della macchina? Cazzo, sono volubile come una donna.... Non resta che tornare al B&B e prendere la moto per andare ad Adenau, il paese piú vicino. Mentre mi incammino per la strada del ritorno inizia anche a piovere. Una Madonna (o due) sono partite dalla mia bocca. C'è un piccolo ingresso che da proprio sulla strada. Mi ripareró un poco li. Questo è il mio pensiero. Peccato che la vecchia zoccola tedesca di madre meritrice e padre ubriacone, che abita piú in avanti sulla sinistra, non sia d'accordo. Esce da casa sua, viene verso di me e fa segno con la mano come si fa con i cani aggiungendo, nel caso avessi il dubbio che la poverina fosse lesa anche nella voce, uno "sció sció". Io le faccio capire che sta piovendo e che sono li per ripararmi. Ma lei imperterrita: "sció, sció". Due sono le cose. O rendo vedovo suo marito. O me ne vado. Opto per quest'ultima soluzione. Faccio qualche metro e mi riparo da un'altra parte. Alla faccia della cariatide. Poi riesco finalmente ad arrivare da Edgar, prendo la moto e vado a mangiare. Ha anche smesso di piovere. Ma non credo durerá molto. Infatti mentre sto mangiando ne viene giú una quantità industriale. Al ritorno dal ristorante prendo solo qualche goccia. Fortunatamente. Poi a nanna. Il giorno dopo mi sveglio con la pioggia. Naturalmente. Ma al momento dell'apertura della Nordschleife il tempo volge al bello. Riesco peró solo a fare due giri. Sono veloce, ma commetto comunque qualche errore. Mi accorgo anche che in alcuni punti non tengo aperta la manetta come dovrei. Poi il circuito viene chiuso. Incidente. Aspetto fino alle 19 e 10. Poi me ne vado. Vabbè. Aggiusteró il tiro il giorno dopo. Mi rimangono altri 5 giri da fare. La doccia non la faccio. Non sono riuscito nemmeno a sudare.  Quindi torno a mangiare da Giulia. Stavolta in moto.
Il giorno dopo, l'apertura della Nordschleife è prevista per le 14. Arrivo all'apertura e mi fiondo dentro. Faccio i primi tre giri. Belli. Le traiettorie sono migliori e la manetta rimane aperta dove deve. Alla Swedenkreuz riesco ad arrivare a velocità stratosferica rimanere a sinistra dopo il dosso fino al cartello e poi giù in piega a sinistra come un aereo da caccia! Dopo l'Aremberg gas spalancato fino alla fine della compressione della Fuchsrorhe e all'ingresso dell'Adenauer-Forst tutto a sinistra in corrispondenza delle prime strisce pedonali disegnate, poi tutto a destra, metto le ruote tra le zebre delle seconde strisce pedonali disegnate e via, sinistra-destra e gaaaasss! Alla fine della Wipperman riesco a non frenare ed entrare in pieno e dopo lo scollinamento sto tutto a destra, freno poco dopo una scritta sull'asfalto di cui non si capisce niente e giù a sinistra nella discesa della Eschbach per andare ad aggredire la Brunnchen. E questi sono solo i primi tre esempi che mi vengono in testa. Ah, che goduria!!!  Mi mangio quasi tutti quelli che sono dentro la Nordschleife. Con il V4 che urla incazzato. Uno dei giri che ho "cronometrato" con l'orologio della strumentazione della moto (quindi molto a spanne), è intorno agli 8 minuti e 45. Traffico incluso. Sono contento. Anche se, usando le nuove traiettorie, ho avuto l'impressione di girare molto piú veloce.


 




Mi mancano ancora due giri ed ho voglia di farli alla stessa maniera. Cattiva. Entro ed arrivo alla seconda a sinistra del tratto denominato Metzgesfeld. L'odore della pioggia e un ombrellino di colore rosso aperto di una persona del pubblico dovrebbero dirmi qualcosa, ma io al momento non riesco a decifrarlo. Il risultato è questo (guardate dal 00:21 al 00:35)....


http://youtu.be/c9wFZMgRlI4


Perchè sono andato in bagno due volte nella mattinata, se no mi sarei cagato addosso. Sicuro che una sgommata comunque ce l'ho lasciata. Nelle mutande.  Metto la freccia a destra e finisco piano piano il giro. Quando arrivo alla Bergwerk soccorro anche un motociclista a cui è partita la ruota anteriore e che non ha avuto altra scelta che andare in terra. Lui sta bene, e visto che sono il primo che arriva, mi fermo a fare da segnalatore, per evitare che il poverino venga tirato sotto da quelli che sopraggiungono, mentre lui tira su la moto. Finchè non giungono quelli dello staff del Nurburgring. Dopo di che saluto il ragazzo e mi dirigo all'uscita. Quando sono al parcheggio, medito. Sono scosso. L'ultimo giro cerco di farmi coraggio, ma non riesco ad andare veloce come vorrei. Lo avró fatto in 10 minuti. Ho paura. Torno al B&B. Racconto l'accaduto a Edgar. Mi fa notare che è Venerdí 13. Non sono uno che fa caso a queste cose. Anche se ora che me lo ha detto.... Tolgo la tuta e comincio a riordinare tutto. Il giorno dopo si parte. Poi mi faccio una doccia, vado a mangiare, un saluto a Giulia e a nanna.
Il viaggio di ritorno lo faccio passando dalla Germania. Non sarei capace di fare quello dell'andata a ritroso. E poi sinceramente, al momento ho bisogno di certezze. E la strada che ho sempre fatto è parte di esse. Neanche a dirlo è un viaggio da dimenticare. Ci metto 10 ore e mezza e arrivo a casa distrutto. Il mio primo pensiero è quello di chiudere con il Nurburgring. Almeno in moto. Dopo 155 giri finora effettuati. Il viaggio lo posso sempre smezzare. Ma rimane sempre il pericolo di stamparsi.  Questa volta è andata di lusso, ma la prossima? Saró cosí fortunato? Non lo so. Sono confuso. A Settembre dovrei tornare con il mio amico Enrico all'inizio del mese e con Marco e Ale alla fine dello stesso mese. Non so se me la sento di rischiare. Forse è il caso di pensare di girare nella Nordschleife su quattro ruote. Forse.