La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

lunedì 23 aprile 2012

L'avversario

E' una bella giornata. Decidi che oggi ti godrai in souplesse la tua moto. Una passeggiatina bella tranquilla con due curvette giusto per levare la cera che c'è sulle gomme nuove. Con tutte queste premesse hai persino convinto la tua compagna di sella. Fidanzata, moglie o semplice amica. Tutto fila liscio. Vai talmente piano, che senti quasi gli uccellini cinguettare. Di tanto in tanto accarezzi la gamba della tua lei. Che bello. Sei quasi in pace con te stesso. Le curve le fai pennelandole. Manco fossi Raffaello. Ma a un certo punto, arriva lui. Lo vedi avvicinarsi dalla luce tremola che emana il suo faro. E capisci che la sua velocità, non è la tua velocità. E ti passa. In curva. La compagna di sella non si è lontamente accorta di quello che è successo e non immagina quello che da lí a poco succederà. C'è un semaforo laggiú. Fermo c'è colui che ti ha sorpassato. Che ha compiuto l'affronto di passarti. In curva. Arrivi anche tu al semaforo. Con falsa indifferenza, studi il nemico. Uno sguardo alle gomme, uno all'abbigliamento e uno a quali movimenti compie sulla moto. Riguardo questi ultimi, ci sono due tipi di soggetti. C'è il modello MotoGp o Sbk che dir si voglia. Egli è quello che per tutta la durata del semaforo rimane con la prima inserita e la frizione tirata, dando colpi di gas neanche avesse uno spasmo muscolare all'avambraccio destro. Poi c'è il rassicurante. Egli al semaforo lascia trottare il motore al minimo in folle e pone le proprie mani tra il serbatoio e i gioielli di famiglia. In completo relax. Quando hai finito di passarlo in rassegna, il semaforo diventa verde. E li si scatena l'inferno. Fai appena in tempo a dare una manata sulla schiena della tua dolce metà, contorcendo il braccio sinistro come un fachiro, per farle capire che si deve buttare avanti, assumendo la stessa postura aerodinamica che stai assumendo tu, mentre con la destra apri tutta la manetta. É una questione di onore, di orgoglio. Non importa che lui sia solo, mentre tu hai la zavorra. Non importa se lui ha l'R1 mentre tu la VFR 800. Ha osato passarti ed mó gli farai vedere a quali conseguenze andrá incontro. E addio agli uccellini che cinguettano, al filo di brezza che ti si infila sotto il casco e alle curve alla Raffaello. Tranquillo è morto. Ora è arrivato un tornado. Del sangue in una vasca di pescecani. La poverina che siede dietro di te non si è ancora ripresa dal colpo sulla schiena, che si ritrova con l'asfalto molto, troppo vicino alle sue bellissime gambe. Prima a destra e poi sinistra e poi ancora a destra, mentre in alcuni momenti realizza che la sua testa voglia staccarsi e volare via insieme al casco. Ma di "come sta lei", ti frega quanto un moscerino che si spiaccica sul parabrezza e ti concentri sul quale sarà il punto migliore dove infilare colui che "ha osato" e fargli vedere di cosa sei capace. Ci riesci. Lo passi. In un punto bastardo e che ti ha fatto perdere 10 anni della tua vita. E che ha messo alla prova la tenuta del muscolo che hai in mezzo alle chiappe. Ma lo hai passato. Poco piú avanti c'è un bar. Ti fermi. Fai cenno a lei di scendere. E visto i suoi crampi, dovrai aspettare un quarto d'ora. Mentre per avere i suoi favori sessuali, un paio di mesi. Se ti vuole bene. Che rimaniate gli unici esseri umani sulla Terra, se vi conoscete da poco. Mentre tu, nonostante il colore "verde Hulk" assunto dalla tua faccia ed il tremore modello Parkinson che attraversa tutto il tuo corpo, dissimuli quanto sei stato pirla. E quanto è andata bene.

sabato 7 aprile 2012

Il mio amico Max

Era il 2008 e cominciavo ad avvicinarmi al mondo del Nurburgring. Dopo varie ricerche, riuscii a trovare un sito. MaxRs.it. Fatto bene ed esaustivo. Lui ed il suo sito sono stati il biglietto di presentazione del Nurburgring. Un ottimo biglietto di presentazione. A tutt'oggi rimangono un riferimento riguardo l'argomento.   Dal 2008 al Settembre 2010 ci siamo, si fa per dire, visti anche su Ringers.it, un'altro sito di chi è malato di Nurburgring. Poi ci siamo finalmente incontrati. Sul Sacro Suolo. Quando ci parli, non puoi che avere la conferma della passione infinita che ha per l'Inferno Verde. E le Porsche. Ma anche per il suo lavoro. Il suo animo buono lo ha portato a scegliere la professione del veterinario. Una professione che negli ultimi tempi è diventata un po più "impegnativa".... Ma sono sicuro che prima o poi una povera bestia con la rabbia farà il suo dovere... Nè, Max? :-))))
Può vantare qualcosa come 12 anni di guida al Ring e diverse partecipazioni ai corsi Hanseat sempre nella Nordschleife. Alla guida della sua bellissima Porsche 964 Carrera RS. Ho avuto l'onore di averlo nella mia macchina nella veste di istruttore. E lo stesso onore per avergli fatto da passeggero in un giro veloce effettuato con la pista che si stava asciugando. Con lui che non ha fatto una piega. Mentre io al suo posto, qualche grinza l'avrei fatta. Non credo farà mai una 24 ore del Nurburgring. Ma io, e non solo, lo considero un guru della Nordschleife. Se volete un consiglio riguardo le vostre traiettorie al Ring, non c'è persona più titolata di lui a cui chiedere. Certo, se lo volesse, potrebbe allargare le sue esperienze nell'Inferno Verde, facendo un giro in moto con il sottoscritto. Magari un giorno lo convinco....  Eccolo in tre foto: due in azione (prese in prestito dal suo sito) e l'altra, fatta da me in occasione dell'ultima trasferta, in pieno "relax"....





  

giovedì 5 aprile 2012

La mia amica Agnese

Ci siamo conosciuti un sacco di anni fa. Ad Argegno. Al tempo ogni fine settimana potevo permettermi il lusso di stare sempre li. Un sabato dopo l'altro si notava arrivare questa ragazza con la sua Honda CBR 600 F. Un giorno l'avvicinai e, tra una chiacchiera e l'altra, riuscii ad avere un appuntamento. Non andammo piú in la di un bacio. E finimmo per essere amici. Nel vero senso della parola. Ci vediamo, quando va bene, con cadenza annuale. Quando va male con cadenza biennale. Ma sempre amici rimaniamo. Quando ci vediamo, o semplicemente ci sentiamo via telefono, mi fa morire dal ridere. Agnese ha una risata che coinvolge e non puoi fare a meno di farlo anche tu. E' stata un poco sfortunata con le due ruote. Ha avuto un paio di incidenti e di fatto potrebbe competere con Barry Sheene, visto il livello di fratture. Ma lei non demorde. Anzi. Per certi versi è molto piú motociclista di me. Ora possiede una CBR 600RR. Siamo riusciti ad andare in pista insieme solo un volta, ad Adria. Ma prima o poi conto di portarla anche al Ring. Ah, dimenticavo: purtroppo tifa Valentino Rossi (non sapete quanto ho fatto fatica a digitarlo sulla tastiera in questo momento...). Un po di foto anche per lei (nella prima è con Cristina, sua figlia. CIAO CRI!).