La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

giovedì 14 novembre 2013

Chi non trasferta in compagnia....

Ce l'ho fatta. Dopo mesi, mi sono deciso a scrivere della trasferta "mista" fatta tra il 29 Maggio ed il 2 Giugno di quest'anno. Chiedo venia in anticipo per le minchiate che potrei scrivere, ma 5 mesi e mezzo, potrebbero avere annebbiato la mia, già labile, memoria.
Questa trasferta era stata preventivata. Abbiamo dovuto farlo. Ognuno con i propri impegni, è stato necessario fare in questa maniera. Questa volta eravamo in 5:
- Enrico (il Paracarro) con la sua Honda CBR 1100 XX;
- Alessandro (Mr. Sanguefreddo) con la sua bella BMW Coupè;
- Jacopo (il Gigi, che sarebbe dovuto venire su con la sua Peugeot 205, ma che purtroppo si era "allagata" e che nell'occasione ha "scroccato" un passaggio ad Ale);
- Marco (T13, poi spiegherò il perché del soprannome...) con la sua VFR 800;
- Roberto (il Babbione, in arte Capirobi) con la mia fidatissima VFR 800. 
 
La data della partenza arriva, ma come tutte le cose che agogni, sempre troppo lentamente. Il punto di incontro è stato fissato al Fox Town di Mendrisio, alle 07,30. Per tutti. Sia in macchina che in moto. Il viaggio lo faremo separatamente. Le moto per i fatti loro. L'autovettura anche. Ma piove che Giove Pluvio la manda. Ed in più in autostrada svizzera, in direzione Lugano, c'è la consueta coda dei lavoratori. Loro vanno a farsi il culo, ma noi no. Noi stiamo per partire per il Nurburgring. Vaffanculo il lavoro. Comunque sia, proprio a causa della coda, Alessandro e Jacopo, non presenzieranno al briefing pre-partenza e proseguiranno via dritti, per non perdere troppo tempo nella bolgia, cosa che a noi in moto, può fregare relativamente. Io, come di consuetudine, mi fermo al bar "La dolce vita" per un cappuccino ed una brioche alla Nutella. Poi arrivo da Marco ed Enrico. Saluti, abbracci e si inizia il viaggio. Tutto nella norma, per quanto una giornata di merda con pioggia, possa essere considerata normale. Ma il peggio deve ancora venire. Infatti alla fine del tunnel del San Gottardo, lo scenario è questo:
 
 
 

 
 


Ussignur!!! La neve! Sei anni che vado su, ma la neve a Maggio, non mi è mai capitata! Fa' un freddo cane! Vedo, e mi sa che non sono il solo, Babbo Natale con la sua cazzo di slitta renne-munita! E, ma non ci giurerei, mi è pure sembrato di vedere un orso bianco. Manca solo di iniziare ad ululare sotto il casco. Ma noi siamo uomini con le palle (al momento gelate), e allora continuiamo imperterriti. D'altronde abbiamo con noi un rappresentante degli Spartani (Enrico). Vogliamo mica fare figure di merda, vero? A un certo punto però, abbiamo deciso che una pausa per qualcosa di caldo non è una brutta idea. E in quest'occasione mi accorgo che i soldi che avevo messo in una tasca dell'antipioggia sono affogati!






Il bagno fortunatamente è fornito di asciugatori ad aria e non di salviettine. E dopo un quarto d'ora riesco a "rianimare" la carta moneta.

Finalmente in Francia, il tempo cambia un po'. E' ora di pranzo. I nostri stomaci ed i serbatoi delle nostre cavalcature, reclamano un rifornimento. Eccoci fermi in un autogrill dei cugini d'oltralpe. Notare il gesto atletico del nostro Paracarro per evitare di "sporcare" la foto delle nostre motine. Alla faccia dei ballerini del Bolshoi. Più di cinquant'anni e non sentirli! :-)))




Fino a che, guidati dal sapiente Gran Visir delle strade d'Europa, sempre Enrico,  finalmente giungiamo in "Terra Santa". Eccoci ai "box", appena arrivati da Edgar (http://www.pension-muehlenhardt.de/). :-)




Portiamo i bagagli nelle nostre regali stanze e poi ci diamo alla manutenzione delle nostre moto. Dopo 750 chilometri è necessario.

Nei giorni a venire sarà un tripudio di emozioni! Curve, controcurve, pieghe e accelerazioni, frenate. In discesa, in salita, in contropendenza o quasi prendendo il volo!!!  Con il fiato corto se non addirittura in apnea. Con tutti i sensi all'erta ed i muscoli allo spasimo!!!

 
 




 


 
 
















Il meteo è alquanto stupido e alterna momenti di asciutto a momenti molto bagnati. Se fossimo stati in un film porno quest'ultimo aggettivo, ci sarebbe piaciuto un sacco. Ma purtroppo non è così e quindi, a noi in moto, è toccato saltare qualche turno.
Mentre Ale e Jacopo si sono potuti divertire alla faccia nostra.










Per fortuna l'asciutto torna anche per noi. Quindi si salta in sella e via!  Non è soltanto guidare su semplice asfalto. Il nostro più intimo "io" si eleva in questo luogo mistico. Entriamo in una realtà parallela, dove per una decina di minuti, non siamo sulla Terra, ma fluttuiamo nell'infinito... E' pura estasi! 



 
 














   
 
 
 
 
  
 
 

 
 
Ad un certo punto del secondo giorno siamo nel parcheggio a chiacchierarcela. Marco ha finito i giri nella scheda. E quindi, mi viene naturale esclamare: "Marco sali con me che entriamo insieme". Un "DAVVERO!?!?!?!" è la sua risposta e due secondi dopo me lo ritrovo con le chiappe sul sellino posteriore. L'unica cosa è che non ho il tempo materiale ed il giusto attrezzo per poter dare un paio di tacche di precarico all'ammortizzatore posteriore. Sono sicuro che avremo problemi di assetto, ma entriamo lo stesso.  Con noi c'è anche Enrico. Il mio ego smisurato, mi fa pensare di poter guidare come se Marco non ci sia e quindi di poter raggiungere Enrico e passarlo! Chissà in quale cazzo di film! Però sarebbe stato bello farlo: "sai che ridere se ci riusciamo?", mi dicevo sotto il casco. Sarebbe stato il nostro zimbello per almeno i 5 anni a venire!!! Ma la moto non sta in strada e se gli avessi dato troppo gas, avrebbe decollato, tanto l'avantreno è scarico. Ma il bello arriva al Karussell. Facciamo un'entrata assassina. Troppo. La fisica è contro di noi. Non appena entriamo sui lastroni di cemento, dopo avere percorso 10 metri, la moto allarga traiettoria e parte per la tangente facendoci uscire dalla compressione. Ho visto un botto di muschio vicino al guard rail. Pensavo saremmo andati a raccoglierlo. Nel presepe ci sta sempre bene..... Fortunatamente finiti i lastroni, c'è l'asfalto. Siamo salvi. Anche se, nostro malgrado, abbiamo dovuto dare l'addio al sogno di "umiliare" Paracarro..... :-))))))
 
Enrico, adesso potrai vantarti di essere riuscito a starmi davanti! :-)))))
 
Comunque sia io e Marco ci siamo divertiti. Anche se a giudicare dalla foto, mi sono sollazzato di più io. Marco dallo scatto sembra un pelo preoccupato. Metto il link del fotografo (non mi lascia copiare la foto), guardate a pagina 8, sesta fila. foto centrale:

http://nordschleifepics.com/redirect.php?link=4474&name=ms-ringpics

Questa trasferta è stata anche l'occasione per festeggiare Marco che diventava più vecchio (sigh!) di un anno. Proprio al Ring! Abbiamo pensato che il regalo migliore potessero essere altri 4 giri in Paradiso. Peccato che ne abbia potuto fare solo uno. Infatti nel primo giro della nuova tessera regalo, una volta arrivato al T13 (curva dove il vecchio ed il nuovo circuito vengono collegati in occasione della 24 ore e delle VLN), Marco perde aderenza e cade! Riesce a tornare nel parcheggio. Io sono proprio lì che cazzeggio. Credo insieme al Gran Visir delle strade d'Europa. Marco arriva e fa un cenno verso la sua saponetta destra. Ma non è quella che vuole fare notare. Quando mi accorgo di quello che è successo, i coglioni mi cascano da fuori la tuta. Fortunatamente i danni non sono ingenti. Quindi torniamo ai "box" da Edgar. In queste foto c'è Marco appena dopo la caduta. Beato lui che sorride.....


 
 
 


A parte la carena destra e qualche altro pezzo di plastica abrasi, il problema più grande rimane il fatto che abbia perso una pedana, che si è staccata di netto dal supporto, che fortunatamente è rimasto integro. Edgar, che non finiremo mai di ringraziare, mette mano ai suoi attrezzi et voilà:




Così Marco potrà tornare a casa. Senza fare acrobazie. A tutti noi, però, è venuta un po' di tristezza. Lo sappiamo che non c'entriamo nulla con l'accaduto, ma ci sono venuti i sensi di colpa per avergli regalato 4 giri. Forse sarebbe stato meglio un altro presente. I 3 giri restanti li compro io, visto che, insieme ad Enrico ci fermeremo fino al 2 di Giugno, mentre Ale, Jacopo e Marco partiranno il giorno successivo, il 31 Maggio.

Ecco un video che dimostra come ci prendiamo cura delle nostre moto:




E un altro che vi mostrerà il gattone della madre di Edgar, e chi è quest'ultimo:






Da non dimenticare le mangiate luculliane in ristoranti dove ormai consideriamo i proprietari amici: a "La Lanterna" a Kelberg e "da Giulia" ad Adenau.
Ma il momento della partenza arriva anche per noi. Anche se con due giorni di ritardo. E con lui anche la malinconia. Quando sei al cospetto della Nordschleife vorresti avere tutto il denaro e il tempo del mondo. Non per fare lo sborone, ma per passare tutto il resto della vita li dentro. Come mia figlia, quando non vorrebbe mai scendere dalla giostra.

Qualche settimana dopo il nostro ritorno, ricevo queste foto:







Bravo Marco! L'incidente non ha scalfito minimamente la tua tempra. Il Nurburgring ti è entrato nel sangue. Sei diventato un drogato. Del Ring. E come te anche Enrico, Alessandro ed io. L'unica sfiga è che per andare a prendere la nostra "dose" dobbiamo farci un mucchio di chilometri.

Ma ne varrà la pena. Sempre. 

2 commenti:

  1. Bene...diciamo che il ricordo aiuta ad infiorare meglio le cose ed a dimenticare quella marea di deficienti in auto che bramavano solo di schiantarsi contro il guard-rail!
    Per il resto tutto a posto, compreso il "mastino masticante" in camera!!!

    Il Paracarro

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  2. So che il periodo in cui abbiamo fatto la trasferta non è stato dei migliori. Ma un viaggio al Ring è sempre un viaggio al Ring.
    Mettere piede in "terra santa" è sempre emozionante. E noi siamo fortunati a poterlo fare. :-)

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