La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

mercoledì 9 settembre 2015

Come l'aria che respiro.

Nell'ultimo post avevo tirato fuori dei problemi. Quasi insormontabili. Una tragedia greca, con tutti gli annessi e connessi, sembrava nulla a confronto di quanto avevo scritto. Ma si sa, le cose possono cambiare. Insomma la faccio breve. Sono ritornato al Nurburgring. In moto! E' bastata l'idea di due pieghe in "terra santa" per farmi passare, seppure temporaneamente, tutte le fisime precedentemente palesate. A sto giro ho riutilizzato la borsa da 80 litri che nella scorsa trasferta avevo fatto la cazzata di non voler usare. La tuta, i guanti gli stivali e le protezioni da pista, sono da pista. Punto. Per il viaggio ho indossato il mio bel giubbino in tessuto traforato, il paraschiena, i miei jeans, gli stivaletti bassi della TCX ed i guanti leggeri. Decido di fare un esperimento, facendo una sosta ogni ora. Per vedere se riesco ad arrivare meno stanco. Alla seconda sosta faccio la conoscenza di Davide, un simpatico ragazzo in sella ad una GS che ha come meta Amsterdam. Chiacchieriamo del più e del meno, fumandoci una bella sigaretta. E poi ognuno riprende il proprio cammino. Alla fine metto 11 ore per arrivare a destinazione! E sono comunque stanco. Esperimento fallito. Durante il tragitto prendo anche un po di pioggia. Quella non manca mai. Nell'occasione provo i nuovi pantaloni antipioggia della Tucano Urbano che non prevedono funambolismi per essere indossati. Grazie a due cerniere laterali che dalla vita arrivano alle caviglie, si mettono su in un minuto. Una vera figata! Come dicevo, arrivo da Edgar (www.pension-muehlenhardt.de/)  alle 18,30 circa. Mi mette a disposizione la mia solita camera singola n°12. Gentilmente si accolla il trasporto in camera del borsone da 80 litri, mentre io porto le borse di ordinanza della K. Una bella doccia, cena al ristorante "Da Giulia" e poi a nanna alle 22.
Il giorno dopo è una gran bella giornata. Un pò freddina, all'inizio. Aspetto che arrivino le 11,30 circa prima di entrare a farmi due, incarognitissimi giri. Poi mi faccio una pausa. Mi è venuto un languorino e una bella carbonara "Da Giulia" ci sta proprio bene. Dopo aver riempito lo stomaco, penso che un altro bel giro non ci starebbe affatto male. Giusto per bruciare qualche caloria. Peccato che alla fine del giro quasi mi venga su il piatto di pasta appena mangiato... Motivo per il quale decido che sia il caso di tornarmene da Edgar a riposare. Dopo un paio di ore mi rifiondo in circuito. Ma, appena nel parcheggio, sento un odore strano. Quando abbasso lo sguardo (aiò nonno!!!) vedo del fumo arrivare dal motore. Panico! Che cazzo sarà mai??? Per un momento temo che una delle tubazioni che portano olio dal serbatoio separato al motore sia andata a vacche. Realizzando allo stesso tempo di essere stato davvero fortunato che l'olio fuoriuscito, non sia andato a spalmarsi sulla ruota posteriore con nefaste conseguenze. A seguire comincio la ricerca del meccanico perduto. Peccato che questo sabato sia un giorno di festa ad Adenau. Lo capisco dalla via principale transennata e addobbata e dal fatto che gli unici due meccanici per moto siano chiusi. E, proprio al parcheggio di uno dei due, mi accorgo, con sollievo, che l'olio fuoriesce dalla sommità dell'attacco della tubazione del freno posteriore. Che tutte le volte che viene chiamato in causa (lo uso solo per "stazionare", quando non posso usare l'anteriore) lascia andare due goccine che finiscono sul collettore di scarico facendo fare coreografiche fumate. E che non può andare in alcun modo sulla ruota posteriore. Fortunatamente. Torno di corsa al B&B  e chiedo ad Edgar di fornirmi di alcune fascette per chiudere la fuoriuscita. E poi torno a farmi altri due bellissimi giri. In seguito, convinto che nella card ci sia un altro giro, vado, sicuro, alla sbarra di entrata e....quest'ultima non si muove minimamente. La card è vuota! Ma quanto sei rimbambito, Roberto?!?! Cazzo , non riesci neanche più a tenere il conto di quanti giri fai???? Quindi mi fiondo al ticket office a comprare una nuova e fiammante scheda da 4 giri. Pronto, prontissimo ad usarla. Ma il Ring viene chiuso per l'ennesimo incidente. Nell'attesa,  che in seguito scoprirò vana, della riapertura, faccio un paio di foto.



 
 
 
 
 
 
 
 
La Nordschleife non riaprirà più. Per oggi. Fortunatamente sono le 18,30 circa. Quindi sarebbe mancato poco alla chiusura. Giusto per dovere di cronaca, la giornata è stata costellata da una miriade di incidenti. I tedeschi, inoltre, sono diventati molto scrupolosi, facendo intervenire, anche se non necessario, in quasi tutti gli incidenti, l'ambulanza e in molti casi la Polizei. Con la conseguente perdita di preziosissimo tempo. Quindi me ne torno al B&B e, dopo una doccia, vado a cena da Elisa, la moglie di Paolo (www.ring-speed-motorsport.com/). Parto anche abbastanza presto, ma farò tardi, perchè durante il tragitto vengo rapito dallo stupendo spettacolo della natura. Da una parte c'è una fantastica Luna piena, mentre dall'altro lato fa bella mostra di sé un magnifico tramonto.




 
 
 

 

 

 
 




Elisa ha aperto un ristorante chiamato "Mamma Mia" (www.mammamianurburg.com/). Le ordino una Wienerschnitzel, un paio di birre e uno spettacolare Tiramisù che alla fine riempiono la mia capiente "ventrazza", mentre chiacchiero con Paolo, Elisa ed Andrea, un ragazzo di Bologna che si è trasferito proprio quella sera, in modo permanente, a Nurburg per lavorare come meccanico per un posto che noleggia autovetture. Beato lui! Poi una sigaretta, un altro paio di chiacchiere con Paolo circa il fatto di poter lasciare la moto in "terra santa" in futuro e riguardo il poter mettere a posto la fuoriuscita dell'olio del freno posteriore il giorno dopo (purtroppo la fascetta di Edgar non è bastata) e me ne vado a stendere le stanche ossa.
Domenica 30 Agosto è una calda giornata. Ancora di più del giorno precedente. La mattina però c'è molta più umidità. Così anche oggi  aspetto che arrivino le 11,30 per entrare. Prima mi reco da Paolo per mettere a posto il freno posteriore. Mi cambia la guarnizione in rame e l'olio. Ma scopriremo che saranno lavori inutili perché un raccordo in metallo si è rotto. Poco male. Basterà non schiacciare la pedana. Poi via in circuito. Ma sarà un'agonia. Ci saranno più incidenti del giorno precedente. Sono riuscito a fare, in tutta la giornata (apertura Nurburgring 8,00 chiusura 19,00, quindi in ben 11 ore) solo 4 giri! Mi tocca stare, insieme a tanti altri motociclisti e non, ad aspettare le aperture nel parcheggio, con una temperatura prossima ai 32°!!! Mi sciolgo sotto la tuta, come fossi in una sauna! Fortunatamente ci sono alcune zone d'ombra sotto le quali sostare, prendendo la brezza che ogni tanto si alza. Seduto comodamente sulla moto. In questa Domenica faccio la conoscenza di Andrea con la sua Subaru Impreza e Claudio, un motociclista di Busto Arsizio in sella alla sua Aprilia Tuono, al quale faccio da da lepre. Qui sotto il video del giro.

https://www.facebook.com/claudio.raimondi.14/videos/10154408057324625/


L'ultimo giro della giornata riesco a farlo verso le 18,20, dopo che, una volta riaperto il Ring, è stato interdetto l'ingresso alle sole moto, per un'altra buona mezzora!
Per cena sono ospite a casa di Maurizio. Rivedo lui, la moglie, una delle sue figlie e due altre persone che non incontro da tempo. Passiamo una bella serata. Si parla di pale eoliche, gite fuoriporta e di tutto un po'. Ma ad un certo punto sarò costretto a lasciare la buona compagnia. Il giorno dopo si torna a casa. Prima di cadere tra le braccia di Morfeo faccio due considerazioni. La prima riguarda i troppi incidenti. Credo che moltissima gente non abbia la cognizione di dove stia per mettere le ruote. Due o quattro che siano. In questo posto i "pilotoni" non durano molto. Bisogna prendere confidenza con l'Inferno Verde un gradino alla volta. Senza forzare. Ed anche quando si sono fatti tantissimi giri, è necessario dare al Ring il rispetto che merita. Sempre. La seconda considerazione riguarda il dubbio che avevo prima di partire dovuto al fatto di non avere cambiato gli pneumatici. Questi che ho sotto li ho usati nella trasferta di Giugno facendoci il viaggio andata e ritorno, 14 giri nell'Inferno Verde e un paio di giri di media lunghezza per passi svizzeri, per un totale di quasi 3000 chilometri. Credevo che tutti questi chilometri sulle spalle avrebbero potuto inficiare la "performance". Mia e del teutonico mezzo. Invece ho notato con piacere, che le Bridgestone BT 016 PRO, hanno tenuto da dio! Il mio gommista, Marco, me lo ha sempre detto, cazziandomi: "perché vendi i tuoi pneumatici quando potresti fare ancora un mucchio di chilometri???".  E ancora una volta constato quanto la K si guidi sempre con un piacere immenso. Sembra fatta apposta per questo posto! Segue sinuosa la traiettoria in maniera eccellente, raccordando alla perfezione tutte le curve. Non gliene frega un cazzo che siano paraboliche o in contropendenza.  Si muove quanto basta per farmi godere senza che gli scollinamenti, i salti e le picchiate assassine della Nordschleife possano minimamente impensierirla. Con il motore che urla quando la manetta viene sapientemente ruotata! Un meraviglioso ed accordato strumento che interpreta alla perfezione un Bolero!!!
Questa volta non sono riuscito a trovare delle foto decenti, quindi vado a postare due filmati. Il primo è il mio miglior giro della tornata, mentre il secondo serve a farvi vedere il casino che c'è durante il fine settimana. Metteteli in HD e buona visione!










Il giorno successivo, nonostante la sveglia alle 7, preparo tutto con eccessiva calma e parto alle 11. Ma questa volta non ho voglia di fermarmi spesso. Non lesino con l'accelleratore e in otto ore e mezza (comprensive di un'ora di soste) sono a casa.
Ed ora sono qui che scrivo. Rapito. Nel mio solito tunnel post-trasferta. Sono appena tornato e già mi manca. Non posso pensare che dovranno passare altri 8 mesi per tornare sul "sacro suolo". Il Nurburgring è necessario al mio spirito ed al mio corpo. Importante. Come l'aria che respiro.