La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

domenica 13 maggio 2012

Quasi ci siamo

Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. La vita è imprevedibile. Come dice Forrest Gump "è come una scatola di cioccolatini, non sai mai che cosa ti capita". Ho avuto tante esperienze amorose. Ma per un motivo o per l'altro, non sono mai andate a buon fine. Potrei scrivere un libro su quanto possono essere stronze alcune donne. Ma poi è arrivata lei. Non è stato amore a prima vista. Lo ammetto. Nei tre anni di fidanzamento, chiamiamolo così, non so quante volte l'ho mollata. E tutte le volte l'ho sempre richiamata per averla al mio fianco. Poi i passi importanti. Prima è arrivata la convivenza e poi una meravigliosa bimba. Su alcune cose non ci siamo trovati subito d'accordo. Ma Annalisa è stata paziente. Lo è sempre stata. E lo è tuttora. Lei non pretende che io faccia qualcosa. Ti lascia riflettere e prendere la giusta decisione. E quasi sempre ha ragione lei. Quasi. Annalisa è colei che ha sopportato, e che tuttora sopporta, il mio non del tutto gioviale carattere. Io sono il fuoco e lei l'acqua che lo cheta. Questa formula è applicabile in tutti i campi del nostro rapporto. Annalisa è l'incastro perfetto. E' bella, è un'ottima amante e, da quando c'è la piccola peste, un' ottima mamma. Non mi ha mai ostacolato nelle mie scelte. Anzi le ha agevolate, mettendo in atto il detto che recita che "se ami qualcuno devi lasciarlo libero". E lei ha svolto anche quest'ultimo compito egregiamente. Quando sento uomini imprecare perchè hanno al fianco donne che non sopportano o che non li comprendono, mi sento fortunato. Insomma non avrei potuto chiedere di meglio. Ora abbiamo deciso di tenerci legati l'un l'altro per tutta la vita. In maniera più seria di quanto non sia stato finora. Tra 6 giorni. "Io Roberto, accolgo te, Annalisa, come mia sposa. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti  e onorarti tutti i giorni della mia vita"
E speriamo in bene.....  

martedì 8 maggio 2012

Sono appena tornato...

...e sono già depresso. Come al solito. Ma questa volta ho visto la luce. Mi riferisco al tanto agognato corso della rivista tedesca Motorrad che si è tenuto al Nurburgring il 3 e 4 Maggio scorsi. Come ho già avuto modo di scrivere, dopo quattro anni di touristenfahrten, avevo bisogno di scoprire se un corso del genere fosse stato meglio o peggio. La risposta è la prima che ho scritto.
La partenza è fissata per il 1 Maggio. Sveglia alle 5:15. Colazione. Un bacio alla mia piccola e uno alla mia dolce metà e alle 5:54 sono in macchina. Ho deciso di partire un giorno prima perchè non ho la piú pallida idea di come si svolgano questi corsi. Non voglio avere problemi o preoccupazioni dell'ultimo minuto. Il viaggio mi porta via 12 ore. Mi domando perchè non abbiano ancora inventato il teletrasporto modello "Star Trek". Sarebbe davvero un grande aiuto. Ma non esiste e tocca sciropparmi questa grande rottura di palle. Arrivo alle sei e mi dirigo all'hotel. Questa volta ho prenotato a "La Lanterna" di Mullenbach. Pago 60 euro a notte, ma ho una stanza enorme, un bagno grande, la televisione per i momenti di noia e una poltrona con un poggiapiedi, dalla quale guardarla. Tutto per me. Il mattino successivo mi accorgo anche di avere la signora che prepara le colazioni con un megafono incorporato nelle corde vocali. Benchè io possa dormire fino almeno alle 9, la simpaticona mi sveglia alle 7. La mia faccia quando piombo nella sala colazione deve essere eloquente, perchè quando torno in stanza non sento piú un fiato. Ma ormai sono sveglio e nervoso. Quindi di riprendere sonno non se ne parla. Confido nella pennichella pomeridiana. Faccio un'abbondantissima colazione e vado a comprare dei fazzoletti ed i tappi per le orecchie. Possono tornare utili. Entrambi. Poi torno in camera e, visto che fuori piove, mi piazzo davanti la TV. L'occhio comincia a chiudersi e cosí mi trasporto sul letto. Un'ora dopo mi alzo e mi dirigo verso il Dorint Hotel. Quelli della rivista Motorrad hanno dato appuntamento agli allievi alle 17, per completare l'iscrizione al corso. Alle 17:30 Magda (credo si chiamasse cosí), mi consegna una maglietta, uno scaldacollo, i numeri da attaccare sulla moto (32) e un transpoder con relative fascette, che servirà non per prendere i tempi, ma per "riconoscere" le moto troppo rumorose. Torno in albergo e scarico la moto. C'è da cercare un posto dove piazzare l'aggeggio spione. Sono un perfettino e non voglio che venga messo alla cazzo ed in un punto che si possa rovinare. La scelta cade sulla maniglia sinistra del passeggero. Non senza averla prima avvolta come una mummia con del nastro isolante. Attacco anche i numeri, sgonfio gli pneumatici, e sono pronto per il giorno successivo.
Mi sveglio alle 6. Mi faccio una bella doccia e sono pronto per la colazione. Ma la signora con il megafono incorporato che si occupa della sua preparazione, non è ancora arrivata. E mi girano i coglioni. Cosí prendo l'iniziativa e apro tutti i contenitori modello Tupperware e mi preparo il piatto. In quel mentre arriva lei. Con un'altra. E mi guardano stralunate. Io faccio segno all'orologio dicendo che necessito di fare colazione ORA e non tra 10 minuti. E vado al mio tavolo. Finito torno in camera e mi preparo. Alle 7:15 devo essere al parcheggio del Ring per il breafing. Spacco il minuto. Il tempo fa schifo. É nuvoloso e c'è una pioggerellina fine fine. Riesco a stringere la mano a un certo Helmut Dahne (!) e poi incontro il mio istruttore. Neil. Mi da il benvenuto e facciamo le presentazioni con il resto del gruppo. Per iniziare ci aspetta la Section Training al Flugplatz. Che bello vedere il Ring da un altro punto di vista. Un accenno a cosa fare in caso di incidente (con esempio pratico sul campo) e poi facciamo avanti ed indietro per 42 km circa. Neil ci fa vedere, e noi dietro, come affrontare il Flugplatz. Sono le 10. L'asfalto si è asciugato e si da inizio alle danze. Ai giri veri. Ne facciamo 7 e arriviamo alla pausa pranzo. Io non sono affatto soddisfatto. I compagni di avventure vanno piano. Ho bisogno di un gruppo piú veloce. Ne parlo prima con il ragazzo che si occupa dell'organizzazione in pista e poi con Neil. Dopo pranzo sono con Nicole. A dispetto del nome gentile, lei è un maschiaccio. E va veloce in moto. Faccio altri sette giri in compagnia del nuovo gruppo. É andata meglio, ma non sono ancora soddisfatto. Ho bisogno di un gruppo ancora piú veloce. Torno nuovamente dal ragazzo che si occupa dell'organizzazione, dicendogli di non mandarmi a quel paese, ma che ho bisogno di cambiare nuovamente. E che sia piú veloce. Guarda di qua, togli di la, aggiusta un po qui, alla fine mi arriva la tranvata. "Tomorrow you will be with Helmut Dahne" (trad. "Domani sarai con Helmut Dahne"). STICAZZI!!! Vi lascio immaginare quanto ho dormito la notte successiva....
Ma il giorno arriva. C'è un sole bellissimo e praticamente nessuna nuvola. Per il momento. Ho il timore che il gruppo di oggi, visto l'istruttore, sia troppo veloce per me. Ma ormai ho chiesto e me lo tengo. La Section Training la faccio sempre con Neil. Questa volta siamo alla Schwedenkreuz. Avanti e indietro come il giorno prima. Dopo averla osservata giú dalla moto. Camminandoci sopra. E poi sarebbe dovuto arrivare il momento dei giri con Helmut Dahne. Si perchè Neil mi dice che è rimasto con solo tre allievi. Veloci. E che lui potrà andare. Piú veloce. Io gli dico che faremo due giri. Se mi soddisferanno, allora staró con lui. Entriamo. Io sto alla ruota di Neil. Finalmente si va veloce. A un certo punto arriva il gruppo di Helmut Dahne. Neil lo fa passare e poi, per dimostrarmi che non ho perso alcunchè, si accoda a loro e via che si va. Come si deve. Sono soddisfatto e quindi rimarró con Neil per tutto il resto della giornata. Facendo altri 15 giri. Quattro dei quali sotto una bella pioggia con l'asfalto davvero bagnato. La prima volta in assoluto. Per me. Per un totale personale di 146 giri.
Il corso è finito. Mi sono conciato come una salamella, tanto mi fanno male i polsi e le ginocchia. Mi sono divertito un mondo e ho anche imparato dove mettere le ruote.  Ma mi sento triste. Avrei voluto continuasse per altri due giorni. É stata davvero una bella esperienza. A me è sempre piaciuto guidare nei giri turistici. Ma guidare senza avere il pensiero di dover mettere spesso gli occhi negli specchietti e senza avere a che fare con le mine vaganti, è tutta un'altra cosa. E l'organizzazione fa in modo che la sicurezza sia massima.
Tra 11 giorni mi sposo. Quando torniamo dal viaggio di nozze, vediamo quanti soldi rimarranno. In caso positivo, e sempre che la mia futura moglie non si rincoglionisca e dia fuori di matto ordinandomi di non andare (nel qual caso i soldi mi serviranno per la separazione...), mi sa che a Settembre si replica.
Ora qualche foto.