La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

giovedì 25 settembre 2014

Arma Letale (BMW K1200R)

Quest'anno è stato laborioso. A parte i soliti impegni di lavoro mi è toccato affrontare l'operazione di ernia cervicale con i relativi 4 mesi di stop pre e post operazione, ma soprattutto la temutissima vacanza al mare con le mie donne. Siamo partiti con destinazione Marsa Alam il 30 Agosto e siamo tornati il 7 Settembre. Per me è stato uno stress. Fortunatamente avevo programmato di partire per il Nurburgring non appena arrivati a casa. L'unica trasferta di quest'anno. Con la mia nuova moto. La K1200R. Una vacanza rilassante per compensare ciò che mi è toccato subire in quel dell'Egitto. Il pomeriggio del 7 Settembre, dopo qualche ora dall'arrivo dal mare, sono già in garage che sto per mettere la moto sul carrello. Sto già pensando a che cosa portare e come sistemare il tutto nell' autovettura. Ma quando faccio per caricare la K, il pianale del carrello si piega! Qualche tempo fa ho avuto la brillante idea di fare eliminare la slitta centrale del carrello monoposto. Era fastidiosa durante il caricamento della moto. Peccato che il suo prezioso spessore di ferro zincato fosse portante. E che io non lo sapessi. Non lo avrei mai immaginato. Quindi fatto il danno, non restava che un'unica strada: partire in moto. Stivo nel borsone da 80 litri la tuta in pelle, i guanti, le protezioni, calzini, mutande, un libro, i caricabatteria, gli occhiali, pantaloni e magliette. Nelle borse laterali andranno le scarpe, attrezzi vari ed il completo antipioggia.
 
 
 



Il giorno dopo, 8 Settembre, partenza!
Il viaggio richiede "sole" 8 ore, comprese tre pause brevi. Con un tempo meraviglioso. Neanche una goccia di acqua.



 





Arrivo da Edgar (www.pension-muehlenhardt.de) scarico la moto, do una regolata al precarico del mono posteriore e cerco di fare lo stesso con il freno in estensione. Purtroppo la vite di quest'ultimo si blocca e non ne vuole sapere di funzionare. Provo a vedere come è messo il retrotreno pompando deciso e sembra che tutto sia in ordine. Nella sfiga la vite si deve essere fermata in un buon punto. Quindi abbasso la pressione degli pneumatici e via a farmi due giri nella Nordschleife! Compro una card da 25 giri. Sono ingordo!!! Ma anche loro non scherzano: 518 euro!!!!  C'è traffico ma riesco comunque a divertirmi e concludo i miei primi due giri di quest'anno con un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Sono stati belli e nonostante la stanchezza riesco ad essere veloce.








Quindi torno da Edgar. Faccio una bella doccia e poi mi fiondo a mangiare al ristorante "da Giulia" che mi accoglie come sempre con un sorriso ed un abbraccione! Mangiando racconto a Giulia delle novità ed infine vado a riposare le mie stanche ossa. I tre giorni a venire mi accorgerò che, sebbene siano infrasettimanali, c'è un traffico maggiore rispetto al passato, che i tedeschi non sono più quelli di una volta (ci fosse stata una volta che avessero aperto all'orario prestabilito) e che con il cazzo che il termometro riesce a vedere i 17 gradi. Nonostante tutto ciò, riuscirò a fare altri 9 giri, 8 dei quali bellissimi. Si,  perché il primo del secondo giorno, viene totalmente rovinato dalla sinergia di avvenimenti negativi di cui vado a fare l'elenco:
1) il tempo perso nelle prime curve dalla mia paranoia di dare un'ulteriore scaldata a olio e pneumatici;
2) dal tempo perso, sempre per colpa mia, dopo l'Adenauer-Forst per agganciare il moschettone del MotoAirBag che mi sono dimenticato di collegare;
3) dal traffico che trovo in circuito, che diventa davvero intenso, tanto da rimanere quasi in coda, da dopo Hohe Act fino a dopo Planzgarten II, dovuto a due emerite teste di cazzo, una in macchina e l'altra in moto, che hanno deciso di rovinare la festa ad un mucchio di persone, specialmente a me, andando a passeggio ma senza avere il buon gusto di levarsi dalle palle! Nel caso specifico ho montato la GoPro per immortalare le mia gesta, che visto l'andatura hanno poco di eroico. E quando penso di rifarmi nel giro successivo ci pensa il marshall alla sbarra a farmi cadere i coglioni, facendomi togliere la videocamera perché, secondo lui, il supporto su cui è montata è poco sicuro. Cazzo!!!
Fortunatamente per il resto è puro godimento. La K va che è un piacere! I chili in più rispetto alla VFR, l'interasse maggiore e lo pneumatico da 190 al posteriore le fanno una pippa! Si comporta meravigliosamente coadiuvata dalle sempre ottime Bridgestone BT016 PRO.









E' come se fosse su un binario e l'avantreno "diverso" (Duolever) non da accenno ad alcun problema. La K si butta in piega senza eccessi e regala angoli di inclinazione e sensazioni da urlo!!! Ho toccato con facilità il ginocchio in parecchi punti del Ring ed ho limato la parte della pancia in carbonio nella parte sinistra fino a bucarlo!!! Piegare davanti al pubblico esigente del Ring è un piacere. Farlo con il puntale che striscia in terra è pura gioia!!! Quello non lo considero un danno ma piuttosto un segno che da valore aggiunto al mezzo!!!!! :-))))







La K a questo punto può fregiarsi dell'agognatissimo adesivo del Nurburgring. Promossa sul campo!



 
 

Le giornate passano e nonostante non sia caldissimo, si sta bene. E non mancano i bei tramonti.







 
 










Una delle tante sere che trascorro in "terra santa" vado a mangiare anche al ristorante "Mamma mia" proprio in centro a Nurburg. Il posto è gestito da Elisa, moglie di Paolo Costantini proprietario del "RingSpeed Motorsport" (www.ring-speed-motorsport.com), mentre in cucina c'è lo chef Emanuele con il suo staff. La compagnia è ottima ed i piatti davvero invitanti.





















E così arriva anche domenica. La giornata al mattino si presenta una schifezza.





Alle 13:00 il meteo non cambia. Fa freddo. Ma non piove. Così provo a fare un giro. Entro e dopo due curve mi accorgo che è ancora molto umido. Ma il bello arriva dopo il Karussell: c'è nebbia. Ecchecazz!!! Praticamente è come se avessi preso una banconota da 20 euro e gli avessi dato fuoco. Esco e chiudono la pista per un incidente (uno dei tanti accaduti in questa trasferta). Attendo che riaprano. Ma quando lo fanno, si mette a pioviccicare. Quindi me ne torno mesto al B&B e decido di guardarmi la MotoGP (gentilmente registrata da Edgar). Vedere Marquez cadere ed il biondino della Yamaha andare alla vittoria, accresce dentro di me la già dilagante disperazione.
Ma come per un miracolo, alle 16:30 il cielo si apre ed il sole comincia a fare capolino! Fa persino più caldo e ci sono 20 gradi! Mi fiondo in circuito e faccio 3 giri meravigliosi!










Il quinto giro della giornata faccio un regalo ad un ragazzo inglese. Fa parte di una compagnia di una decina di persone. Egli si avvicina alla mia moto e dopo averla ammirata cominciamo a parlare un po. Mi spiega che moto ha, che cosa ci fa, diquiedila e ad un certo punto quasi a bruciapelo mi chiede. "would you like to show me the Ring lines?". La mia coda di pavone fa mostra di se in tutta la sua magnifica bellezza e rispondo con uno: "Yessss"!! Dopo cinque minuti siamo davanti alla sbarra e dopo 30 secondi con le ruote sull'asfalto della Nordschleife. L'andatura non è velocissima ma neanche da mummie. Usciamo e quando il ragazzo inglese toglie il casco il suo sorriso va da un orecchio all'altro. Mi dice che è il suo primo giro al Ring e che averlo fatto avendo davanti uno che lo conosce è stato davvero grandioso. Mi ringrazia. Io ringrazio lui per avermi fatto sentire importante e dopo avere salutato l'allegra compagnia, decido di tornare al B&B. Almeno così credo. Ed invece mi ritrovo davanti alla sbarra dell'entrata della Nordschleife con la card appoggiata alla colonnina!
E faccio due giri fantascientifici! Il motorone della K alleggerisce l'avantreno nelle picchiate in discesa e nei cambi di direzione mentre sui dossi la moto vorrebbe prendere il volo! Sono talmente sdraiato che potrei fare la pubblicità ai materassi!!! Vado come un diavolo (quale miglior posto?!?!?) con le saponette che non hanno un attimo di tregua ed il polso destro bloccato sulla posizione "aperto tutto" che chiede pietà!!! Chiudo questa giornata con il ricordo nitido di quello che succede all'ultimo giro dopo il salto della Pflanzgarten I. Piegando come un dannato tocco il ginocchio nella prima a destra. Continuando a piegare come un ossesso sfrego la saponetta pure nella seconda a destra e mentre apro il gas sento la ruota posteriore che per un attimo pattina!!!! Ossignore che orgasmo!!!! La K è un'arma letale!!!









I due giorni successivi saranno dedicati all'ozio più totale. Il Ring è chiuso per il corso dedicato alle autovetture della Hanseat.
Quando arrivano le 17:30 del 17 Settembre 2014, non sono carico. All'ingresso del parcheggio della Nordschleife faccio due chiacchiere con Marzio, un ragazzo di Gorizia che gira con una VFR 800 con i colori del 50° anniversario della Honda. E così arrivano le 17:42. Sembra che la Domenica precedente mi abbia "spompato". E a dire la verità dopo i fantastici giri di quel giorno, avrei potuto essere ampiamente soddisfatto e avrei potuto anche tornarmene a casa. Certo che sei scemo, Roberto. Cazzo, aspetti un anno intero per venire al Ring e ora fai quello con la puzza sotto il naso? Forza che poi per almeno 6 sei mesi CICCIA!!! Quindi culo sulla moto e via a dare il meglio di te, muoversi! Il primo giro lo faccio normale. Esco giusto il tempo necessario per levarmi un mammut che mi si è spiaccicato sulla visiera proprio davanti all'occhio destro. Gli insetti hanno una mira della madonna quando decidono di spalmarsi. Ma con tutto lo spazio che hai a disposizione per suicidarti, ma proprio davanti al mio occhio destro??? Fatta pulizia prontamente rientro e faccio altri due giri. Veloci e divertenti. Uno dietro l'altro. E proprio al terzo giro la frizione da segni di incertezza allo stacco e la leva del freno anteriore allunga la sua corsa fino quasi a chiudermi l'anulare e il mignolo della mano destra tra leva e manopola. Riesco comunque a finire il giro. Appena uscito il Ring chiude per un incidente e non riaprirà più alle moto. Quindi giochi finiti. Giusto in tempo.
Mi rimangono 4 giri nella card che venderò ad un amico (a proposito grazie ancora Fabrizio) che so di per certo verrà su il fine settimana successivo.
Il giorno dopo si torna a casa. Ho tanta voglia di rivedere la mia dolce metà e la nostra piccola peste. Il viaggio lo farò in due parti. Riesco a sopportare un viaggio intero di 740 km una volta ogni tanto.
Mi fermo nello stesso albergo in cui mi sono fermato due anni fa: www.hotel-markgraf-garni-de.com. Ed il giorno seguente, dopo una lauta colazione ed una bella doccia, via che si torna a casa!



 
 

 

Arrivederci nel 2015 Nurburgring. Mi hai fatto sognare ancora una volta. E l'anno prossimo verrò una volta in più. Il mare mi vedrà con il binocolo!!!!     :-)))))

venerdì 18 aprile 2014

Comunicazione di servizio.

Tutti coloro che accedono a questo blog con lo smartphone, vedranno visualizzati solo gli ultimi due o tre post. Se siete interessati a leggere altri post più vecchi, cliccate su "VISUALIZZA VERSIONE WEB" che si trova in basso proprio sotto la scritta "Home page". In questo modo potrete visualizzare il blog nella sua totalità. Una volta visualizzata la versione normale, date un occhio a cosa c'è scritto in rosso in alto a destra e buon proseguimento! :-)

venerdì 4 aprile 2014

C6-C7.

No, non sto giocando a battaglia navale. Ne sto cercando una via avvalendomi delle cartine con le coordinate. Ne si tratta di due nuovi modelli di autovetture di una nota marca francese. Sto parlando di due vertebre cervicali. Le mie vertebre cervicali. Tra le quali purtroppo c'è stata una fuoriuscita del cuscinetto che ha provocato una cazzo di ernia cervicale. La mia ernia cervicale. Che va a rompere le palle al nervo brachiale e rende di fatto il mio braccio destro debole e inutilizzabile. Ho fatto la visita con il primario del reparto di neurochirurgia di Como.
 
Io: "Buongiorno"
Neurochirurgo:" Buongiorno a lei, si spogli"
 
Dopo tutte le prove di forza necessarie:
Neurochirurgo: "potremmo aspettare e vedere gli sviluppi, ma non posso quantificarle il tempo necessario alla ripresa, e non posso assicurarle che questa ci sarà"
Io: "devo tornare a guidare la moto"
Neurochirurgo: "allora operiamo"
Io: "va bene".
 
 
Il neurochirurgo con cui ho parlato mi ispira fiducia. Sa il fatto suo. Speriamo che il giorno dell'operazione sia in buona e non faccia cazzate. I rischi ci sono. Come c'è il rischio che non sottoponendomi all'operazione, possa rimanere nello stato in cui sto. Se non peggiora. E non sapere quando tornerò a guidare una moto mi manderebbe al manicomio. Allo stato attuale non sono in grado di farlo. Non ho la forza necessaria nel braccio destro. Non che sia mai stato tanto normale, ma al momento mi sento scemo.
Peccato perché avevo già preventivato una trasferta al Nurburgring nella seconda quindicina di Aprile. Ma non ce la faccio. Rischierei di farmi davvero male. Quindi via che si va. L'operazione prevede due giorni di degenza in ospedale, un ventina di collare e riposo assoluto ed in seguito riabilitazione. Ho già contattato chi di dovere. Se necessario farò riabilitazione due volte al giorno.
Il corso Motorrad del 12-13 Giugno mi aspetta.
  

domenica 9 marzo 2014

Tourist Trophy 2005.

Erano anni che avrei voluto andarci. Di tanto in tanto guardavo i filmati su YouTube e rimanevo esterrefatto, rapito, ipnotizzato. I Piloti (il maiuscolo è voluto) del Tourist Trophy non erano, e non sono tuttora, piloti qualsiasi. E volevo andarli  a vedere. Dal vivo. Volevo assaporare l'atmosfera che attorniava una delle più belle gare al mondo. Anzi la più bella gara al mondo. Dopo anni di rinunce per problemi di soldi, di tempo e di prenotazioni che andavano fatte a tempo debito, nel Gennaio 2005 convinco la mia dolce metà e decidiamo che andremo al TT. Ma come si fa? Non sapevamo da che parte girarci. Fino a che, verso la fine dello stesso mese, non ci imbattiamo in un sito, questo: https://www.google.it/#q=ttsupportersitaly.  
Il presidente, il grandissimo e gentilissimo Pier Ortalda, ci spiega tutto e ci da sia l'indirizzo per poter prenotare il traghetto tra la Gran Bretagna e l'isola di Man che quello per poter avere un posto dove dormire. Da quel momento è tutto un "fuoco" di mail per prenotare i traghetti e la sistemazione sull'isola. Nella prima decade di Febbraio è tutto in ordine: abbiamo fissato la partenza per il 30 di Maggio. Io e Annalisa verso la metà di Marzo avvisiamo anche i rispettivi datori di lavoro. Tralasciando un paio di episodi che hanno tentato di minare la partenza, il 30 Maggio si parte!!!
 
 

La prima tappa è a Bondues (Lille). Saremmo dovuti arrivare verso l'ora di cena. Peccato che la sinergia di una mia minchiata e la reticenza dei francesi a darci un aiuto a raggiungere l'hotel (dobbiamo ringraziare un tunisino che ci ha fatto strada con la propria autovettura), ci facciano giungere a destinazione all'una di notte. E peccato che non ci sia un receptionist ad accoglierci, ma una cazzo di macchinetta che, essendo passata la mezzanotte, non riconosce la nostra prenotazione. E che non ci fa effettuare il pagamento con carta di credito per un'altra camera, nonostante ci sia disponibilità. Dopo 16 ore di viaggio la priorità è DORMIRE!!! Dopo avere tirato fuori il meglio di me in qualità di campione intercontinentale di "bestemmia artistica", inforchiamo nuovamente la fida VFR e ci fiondiamo a Lille, dove troviamo un IBIS e una camera nella quale crolliamo, svenuti, alle 2. Il giorno dopo ci svegliamo alle 10. La colazione nell'IBIS ce la siamo giocata, ma in città c'è quello che ci occorre per rifocillarci. Poi riprendiamo il viaggio. Oggi ci aspetta la traversata tra Francia e Regno Unito. Faremo, per la gioia (....) di mia moglie, l'Eurotunnel. Compriamo i biglietti e dopo un'oretta siamo pronti alla traversata.
 
 
 

 
 
Questi sono i vagoni che ci porteranno nel Regno Unito.
 
 
 

E questo è l'interno del vagone. Sul viso di Annalisa si legge un po' (tanta) preoccupazione. Sapere di avere il mare sopra la testa non le fa fare i salti di gioia. Naturalmente io la tranquillizzo con le mie frasi ad effetto, tipo, "pensa se adesso crolla tutto?" oppure "moriremo tutti!". AH!AH!AH! Che bastardo!


 
 
 
Arrivati dall'altro lato, riprendiamo il viaggio on the road e verso le 16 decidiamo di fermarci in un motel che si trova lungo l'autostrada inglese. Doccia, cena e via a nanna. Niente sesso, siamo in Inghilterra. :-)))
Il primo di Giugno copriamo le ultime centinaia di chilometri che ci separano da Liverpool sotto il diluvio, e all'ora prefissata ci facciamo trovare, insieme ad una marea di motociclisti, sul molo per l'imbarco sull'aliscafo. Per me che soffro la nave, sono 4 ore e mezza di merda. Arriviamo e fortunatamente l'isola di Man ci accoglie con un bel sole. E' un'emozione grande. Siamo in un luogo mistico. Quello dei gatti senza coda e dei folletti. Con l'indirizzo tra le mani raggiungiamo il nostro alloggio. Ci viene incontro Steve, un uomo a cui, a naso, piace mangiare, dalla faccia simpatica tipicamente inglese, anche se loro non fanno parte, politicamente parlando, del Regno Unito. Dopo averci fatto mettere la moto nel box, portiamo i nostri bagagli in quella che sarà per 10, indimenticabili giorni, la nostra stanza. Nell'occasione facciamo la conoscenza di Dot, moglie di Steve, del loro labrador e dei loro due gatti.





Ancora non abbiamo capito, lo scopriremo in seguito, che abbiamo avuto il culo di alloggiare a due passi da uno dei migliori punti del "circuito" del TT: Bray Hill! Da lì godremo, nei giorni delle gare e prove di una vista invidiabile. Basterà pagare un piccolo obolo ai possessori dei giardini che ci ospiteranno e che completeranno l'opera con thè e biscotti. Very, very English!
Inoltre basterà spostarsi poco più in là usando le nostre sole gambe per apprezzare anche lo spettacolo meraviglioso degli "Ago's Leap".
Naturalmente non sarà nostra intenzione stare solo in zona, ma esploreremo in toto tutta l'isola.
Tutte le mattine con la colazione abbiamo inclusa la compagnia dei proprietari di casa, dei loro animali e dell'immancabile Radio Manx, che tiene informata la popolazione indigena e le sue 2/3 decine di migliaia di ospiti. Non capiamo molto, ma è una presenza che non stona mai. Sia che dia belle o brutte notizie. Si perché, per chi non lo sa, tutti gli anni c'è chi paga pegno. Ogni anno almeno un paio di persone, tra Piloti e semplici motociclisti, lasciano la vita rispettivamente sul circuito di gara e sul Mountain, dove a fine prove e gare rimane a senso unico di circolazione, senza alcun limite di velocità. Purtroppo anche tra gli spettatori negli ultimi 2 anni, si sono dovute registrare delle morti. Ma nonostante tutto, il TT rimane una delle gare più affascinanti del mondo della quale non si può fare a meno. Si corre per pura passione e per pura passione si va ad assistere. 
Per noi il battesimo del TT avviene il secondo giorno durante una battuta di perlustrazione sull'isola. Stavamo viaggiando senza pensieri nel centro di Kirk Michael, quando ci fermano a mo' di posto di blocco e ci fanno uscire dalla strada e parcheggiare la moto  in un prato insieme ad altri bikers. Chiediamo che succede e ci rispondono: "there will be practices". Iniziano le prove! Attendiamo. Come i bambini davanti ad un lecca-lecca. Passano 10 minuti e una luce tremula fa capolino dalla discesa che precede di circa 300 metri il punto in cui siamo. La luce si avvicina (molto) rapidamente verso di noi finché, con un rombo cupo e rabbioso, passa davanti ai nostri nasi a velocità STRATOSFERICA!!!! La pelle ci si accappona e rimaniamo sbigottiti davanti ad un tale, fantastico, spettacolo! Era un'Honda CBR 1000 RR guidata da un Riding Marshall. Mia moglie non riesce ad immortalare il primo, ma il secondo non le sfugge.
 
 

 

Poi è la volta dei Piloti. Quelli veri. Ussignur, che orgasmo!
 
 
 
 

 


Ogni giorno è una nuova scoperta. Ci godiamo l'isola tra gare e semplici gite. I luoghi sono incantevoli. Alcuni di loro, come Douglas, la capitale, vengono letteralmente stravolte per fare spazio al tutto il divertimento possibile.
 
 
 
 
 
 

 
Con moto di tutti i tipi e per tutti i gusti.
 
 
 
 

 
 
 
E personaggi per noi inusuali....
 
 
 
 
 


 

Ma basta ruotare di 180° lo sguardo o fare qualche chilometro fuori dal centro, per ammirare il paesaggio al "naturale".
 
 
 


 

 




 
 
Qui siamo a Laxey, con la sua ruota e la miniera.




 
 
 

 
 

 
 
Qui sotto a Peel, dove c'è un bellissimo castello e dove abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad un'esibizione delle Red Arrows (l'equivalente delle nostre Frecce Tricolore).
 
 
 
 

 
 

 
 

 
 

 


Qui a Calf of Man.



 
 

 
 

 
 
 Qui all'estremo nord. con il faro di Point of Ayre.


 
 
 

 


Ed infine a Port Erin, dove abbiamo incontrato quattro signori molto disponibili ad una foto richiesta da una bella italiana. Notare cos'ha ai piedi quello al centro...



 
 



Non sempre abbiamo usato la moto per andare in giro. Una giornata l'abbiamo dedicata al cazzeggio usando questo treno che ci ha portato sul Mountain. Dove abbiamo visto la statua del grande Joey Dunlop e dato giusto un occhio all'attiguo museo.








Tutte queste gitarelle erano condite dal motivo della nostra presenza sull'isola: le gare del TT.

Bray Hill.

 
 

 
 



Gli Ago's Leap.


 
 

 
 



Braddan Bridge.



 
 

 
 

 
 



Nel Grandstand c'è di tutto. Può capitare persino di bere una birra accanto a personaggi come Niall Mackenzie. I Piloti sono di una disponibilità estrema e non disdegnano mai una foto o una stretta di mano, nonostante abbiano altro a cui pensare. Nella fattispecie ci siamo lanciati alla caccia all'unica MV in gara, fino a che non l'abbiamo scovata con il suo Pilota. Un ragazzo che si è sciroppato il viaggio dalla California, ma di cui non ricordo il nome. Non appena trovo i fogli delle classifiche, aggiornerò il post.




 
 





Bello, bello, bello. I giorni però volano e purtroppo arriva il momento di salutare.
Siamo partiti a mezzanotte. Ed il buio ha aumentato la nostra tristezza. Abbiamo dormito poco e ci siamo fatti il viaggio fino in Francia. Ma una volta usciti dall'Eurotunnel, ci è capitata una cosa che ci allietato il mesto rientro. Ho mancato la stazione di rifornimento sull'autostrada, ed essendo in riserva è stato necessario fermarci in un piccolo paesino, davvero incantevole, dove trascorreremo la notte dopo avere cenato con un enorme toast farcito con un formaggio locale davvero delizioso, un paio di Leffe alla spina ed esserci concessi una lunga passeggiata per scoprirne tutta la sua bellezza.

Il Tourist Trophy ci è rimasto nel cuore. E' una gara meravigliosa incastonata in un luogo davvero magico. Mentre scrivo io e mia moglie abbiamo rivissuto qualcuno di quei bellissimi momenti. Ed una lacrima è quasi scesa. L'anno prossimo saranno 10 anni. Ricordiamo di avere fatto la promessa ai folletti dell'Isola che saremmo tornati a trovarli. E una promessa va sempre mantenuta.