La Vita è Tutta Una Traiettoria

La Vita è Tutta Una Traiettoria

venerdì 5 agosto 2016

La sfiga è come il Natale. Quando arriva, arriva.


Sono eccitato come una bestia. Una nuova avventura in "Terra Santa" sta per iniziare. Dopo 9 anni non è sempre la stessa minestra riscaldata. Il Nurburgring non lo è mai. La partenza è prevista per il 9 Maggio. E la previsione è di rimanere al Nurburgring fino al 13, con l'opzione di allungarmi fino al 14 Maggio. Mi sparo il viaggio di andata in un un'unica soluzione. Arrivo al "mio" B&B (www.pension-muehlenhardt.de/). Edgar mi fa trovare, come nel 90% delle volte, la bandiera italiana. E' una piccola accortezza che fa sempre piacere.








Scarico la moto, adeguo la pressione degli pneumatici, mi infilo la tuta in pelle e calzo tutte le protezioni che servono per affrontare il teutonico e mitico nastro d'asfalto.  
Una volta al parcheggio del Ring, compro una golosissima card di 25 giri e aspetto l'apertura. Faccio 3 gustosissimi giri. Tanto traffico, che ha solo ripercussioni riguardo il tempo sul giro, ma non sul mio morale e su quello della K, che viaggia come se fosse l'Enterprise a velocità curvatura, facendomi estasiare tra le curve e rettilinei e saliscendi più belli del mondo!!!!








Poi me ne torno, felice e contento e un pelo stanchino, al B&B, per una doccia. Per la cena opto per l'ex ristorante "Da Giulia". Ora si chiama "27 ventisette" ed è stato rilevato dal figlio e da uno dei fratelli di Giulia. A seguire il meritato riposo.
Martedì è una giornata di merda. Piove, smette, ripiove, rismette. Insomma un fracassamento di coglioni. Me ne faccio una ragione. Del resto ho sempre l'opzione di rimanere un giorno in più e recuperare.
Il giorno dopo, invece, è semplicemente meraviglioso. Qualcuno direbbe che è un buon giorno per morire....
La mattina, dopo la lauta colazione di Edgar, prendo la fidata K e mi faccio un bel giretto nei dintorni.






































Verso le 13 mi viene un languorino. Purtroppo il "27" e "Mamma Mia" sono chiusi, quindi tocca ripiegare sull'hamburger del fast food adiacente il parcheggio, rinnovato, del Ring. Stendiamo un velo pietoso.....






Poi torno al B&B mi faccio un riposino in attesa di entrare nella Nordschleife. Il momento arriva in fretta. Faccio la vestizione e vado, come sempre all'ingresso. Ho voglia di girare. Tanta.






Ma la sfiga ci vede bene. Qualcosa di viscido sotto le mie ruote fa il suo sporco lavoro. E quello che vedete è il risultato. Non ci posso credere! E successo davvero! Una cosa è metterlo in conto, un'altra è che accada! Per quanto tu possa essere preparato, non lo sarai mai abbastanza. Mentre due infermieri controllano che io sia tutto intero e che non ci siano sintomi di trauma cranico, la moto viene caricata dal soccorso stradale e trasportata in un capannone poco distante. Avviso Edgar, che dopo 5 minuti mi viene a prendere. E, una volta arrivato al B&B, avviso mia moglie, i miei familiari e qualche amico. Chiedo qualche dritta a Paolo Costantini, proprietario della Ring-Speed-Motorsport (www.ring-speed-motorsport.com/) su come comportarmi con il gestore del soccorso stradale e con le varie ed eventuali.  Mia moglie credeva scherzassi quando le ho telefonato. D'altronde l'ho presa per il sedere tante volte. Ma questa volta, purtroppo, è vero. Dopo la doccia, Edgar si offre di portarmi al ristorante "Mamma Mia", dove avrò il conforto di Elisa e Paolo e della loro ottima cucina.

Il giorno successivo prendo i primi contatti per preparare il mio rientro e quello della moto. Partirò il 13 Maggio. Mi alzo alle 4.30 per mettere in ordine le ultime cose. Edgar e sua moglie Maria li ho salutati il giorno prima. Alle 5,30 arriva il taxi che mi porterà a Colonia a prendere l'aereo per il mesto rientro.
















 La moto arriverà il 26 Maggio. Chi è motociclista sa che cosa ho provato quando ho rivisto la mia K "ferita".


















 Da aggiungere ai costi c'è tutta l'attrezzatura. Che ha svolto egregiamente il suo dovere.






















Ora sto temporeggiando. La K è finita a un demolitore e non so quale moto prendere. In ogni caso l'acquisto avverrà all'inizio dell'anno prossimo. So solo che devo cambiare qualcosa. Abbandonare il Nurburgring non se ne parla. Ma, per vari importanti motivi, dovrò affrontarlo in maniera più sicura.

Chiudo ricordando la mia "spensieratezza" e la mia K con una delle foto scattate da un fotografo locale due giorni prima dell'accaduto e che ho comprato solo ieri.






A presto Nurburgring. Moglie permettendo......

domenica 7 febbraio 2016

Istruttore al Ring.

Il Nurburgring. Un nome che evoca emozioni. Paura. Malinconia. Stanchezza. Felicità. Eccitazione. Chi ci è stato le conosce tutte. Chi non ha ancora varcato la soglia, potrebbe conoscerne solo una. Al massimo due. Paura di sicuro. Eccitazione forse. Ricordo che nel 2008, quando decisi di andare a mettere le ruote sul "sacro suolo" per la prima volta, ero tutto fuorché eccitato. Già solo il viaggio era stato tutto un'incognita. 750 chilometri da sciropparsi in una giornata in solitaria. Con quale meteo? Sicuro che avrei preso la strada giusta (come poi non avvenne)? E il B&B sarebbe stato quello giusto? E se avesse fatto schifo ci sarebbero stati altri posti in cui andare a dormire? Riguardo il mitico circuito poi avevo letto di tutto e di più. E molte non erano cose buone. Ricordo in particolar modo quel numero di SuperWheels in cui si raccontava di una trasferta al Ring finita con Mazzali e Severi in ospedale per una caduta in contemporanea. Figuratevi com'ero messo prima della partenza. Avevo cercato persino di memorizzare il circuito guardando i vari video che circolavano su YouTube per esorcizzare un po di quella paura, cercando di far credere a me stesso che sarei stato più pronto ad affrontare ciò che sarebbe capitato. Ma ricordo anche che non era servito a molto. Il giorno dopo il faticoso viaggio, dopo aver fatto una sontuosa dormita e la successiva ottima colazione, mi ero avventurato, in attesa di entrare nell'Inferno Verde, nei suoi dintorni. E guardando dal fuori quei tratti di pista, mi ero cagato addosso. Ricordo di avere affrontato il Ring con un milione di campanellini d'allarme che risuonavano nella mia testa. E con una lacrima che quasi scendeva sul mio viso, appena entrato, per l'emozione. Senza però poter contare su qualcuno che potesse darmi conforto sia in pista che fuori. Memore di quel lontano 2008, mi è venuta un'idea. Perché non accompagnare i neofiti e coloro che hanno pochissimi giri alle spalle al Nurburgring facendo loro da "istruttore", mettendo a loro disposizione quello che ho appreso in questi anni?
Sono sicuro che per molti sarebbe un aiuto non da poco. Fare il viaggio senza pensieri, lasciandosi guidare da chi lo ha effettuato tante volte e sa come affrontarlo nel migliore dei modi, sono certo sia molto più divertente. Come allo stesso modo rende più divertente, e con meno pensieri, affrontare la Nordschleife avendo davanti una persona esperta che ti guida facendo vedere dove mettere le ruote. Naturalmente, pur mettendoci tutta la mia passione, non sarà a titolo gratuito.
Ho fatto due conti e ciò che ne è venuto fuori è questo:

-1 giro, ognuno sulla propria moto: 40 euro + costo di due giri (uno per me e uno per il "cliente");

-1 giro sulla mia moto (utile anche per "capire" il circuito), con andatura scelta dal passeggero: 25 euro + costo di un giro.

Riguardo il viaggio ci sono 2 opzioni base:

-effettuarlo in un'unica soluzione. 4 giorni così suddivisi: 2 giorni di viaggio a/r + 2 giorni per girare;

-effettuarlo con sosta a metà percorso, fermandosi in albergo di mia conoscenza. Almeno 6 giorni così suddivisi: 4 giorni di viaggio a/r + 2 per girare.

Se si vogliono fare più giorni basta mettersi d'accordo.
Il B&B al Ring e l'hotel dove eventualmente fermarsi per dividere il viaggio, verranno prenotati dal sottoscritto e costeranno, naturalmente, il prezzo voluto dai gestori. Io non ci farò la "cresta", per essere chiari. Ed ognuno pagherà la propria quota. Io la mia, il "cliente" la sua. L'unica cosa che richiederò, sarà una caparra alla prenotazione, visto che con il proprietario del B&B e dell'eventuale hotel dove smezzare il viaggio, ci metterò io la faccia.
L'esperienza sarà di per sé una di quelle uniche. E con una persona al vostro fianco che penserà a tutto, diventerà indimenticabile. 

Questa la mail dove contattarmi: nurburgring_rider@libero.it.




domenica 10 gennaio 2016

Rossisti, ora state veramente esagerando.

Speriamo di essere arrivati al capolinea di questa vergognosa storia. Sono motociclista da 35 anni e una cosa del genere, a mia memoria, non è mai successa. Gli sfottò ci stanno. Il fatto che un pilota stia sul cazzo anche. Ma arrivare a insultare, ingiuriare e minacciare di passare alle vie di fatto per una maglietta con il numero 93 o 99 o 27 è veramente troppo. Sto parlando di questo comunicato:
 
 
 

Siamo alla follia. Non è una cosa normale nel motociclismo. Stiamo andando nella direzione del calcio e del basket. E non è una bella cosa. Non posso immaginare una gara di MotoGP blindata dalla Polizia in assetto antisommossa perché degli stupidi tifosi (non appassionati) di rossi non vogliono vedere cappellini e magliette che non siano rigorosamente gialli e con il numero 46. Basta con sta storia che Marquez e Lorenzo hanno rubato un mondiale al biondino. Fatela finita e fatevene una ragione. Maledizione al giorno in cui molta gente, che non capisce una beato cazzo di moto, si è svegliata scoprendo che esiste un tale rossi valentino che corre nella MotoGP, che ha vinto un sacco di titoli, che ha fatto un botto di podi e che è il più figo del mondo perché....è il più figo e basta. Tutta questa gente ha portato un contributo al motociclismo vero (riscrivo MOTOCICLISMO VERO) che è pari a zero. Fate un favore ai veri appassionati. Finitela di rompere i coglioni. Volete credere nel più grande bluff di questi 20 anni? Liberi di farlo. Volete credere che nel 2015 il vostro beniamino abbia perso il titolo per colpa di Marquez? Liberi di farlo. Come vogliamo essere, noi simpatizzanti di altri piloti, liberi di credere che rossi sia un pilota sopravvalutato, che nel 2015 Marquez non abbia fatto altro che la guerra al biondino (guerra iniziata da rossi stesso) e che il titolo dello stesso anno lo abbia meritato Jorge Lorenzo. E non pretendete, come non lo pretendiamo noi, che coloro che non credono in rossi, e che non ci crederanno mai, debbano farlo perché lo dite voi. Perchè è italiano. O perché è più simpatico. Ognuno deve essere libero di simpatizzare per colui che più gli aggrada. E di portare i cappellini e le magliette che più gli piacciono. Senza dovere rischiare di lasciarci i denti. 
Fans di Marquez al Mugello ci dovete andare, senza paura e a testa alta! Non mollate!