sabato 7 ottobre 2017

Nurburgring. Ultimo capitolo.

Dopo aver lasciato perdere nel periodo delle vacanze precedenti, questa volta mi sono lasciato ingolosire. Avevo un conto in sospeso con la Nordschleife. Dovevo testare il mio coraggio sulle 73 curve più belle del mondo. Non sarei riuscito a passare il periodo invernale con questo tarlo nella testa. Quindi il 3 Settembre ho avvisato Edgar ed il 4 sono partito. Questa volta mi sono fatto prestare il carrellino dal mio amico Enrico su cui ho caricato la moto. Non avevo voglia di prendere pioggia e di sciropparmi 9 ore sulla sella della, seppur comoda, VFR.  Il viaggio è stato, come al solito, una palla. Arrivo al B&B verso le 18,45. Scarico la moto con l'aiuto del sempre gentilissimo Edgar, porto i bagagli in camera e poi doccia e cena. Vado a mangiare al ristorante "27" (ex ristorante "Da Giulia" vicino alla seconda entrata del Ring). Incontro Maurizio e Tristan, i proprietari. Dopo i convenevoli, ceno, due chiacchiere e poi me ne vado a nanna. 
Il giorno dopo l'ora di entrare arriva in un batter d'occhio. Sono le 17,15 e sono nel parcheggio del Ring. L'altoparlante tuona: "Nordschleife is open". Bene. Anzi male. Ho paura. Una fottutissima paura. Sono solo con me stesso. Nessuno che mi possa gettare una fune per uscire da quel cazzo di pozzo colmo di paura. Prendo tutto il coraggio che ho in quel preciso istante ed entro. Faccio un primo giro di merda. I millimetri presenti sulla ruota posteriore a fine spalla sono rimasti gli stessi. Non uno di meno. Ho guidato malissimo. Mi riposo un po' e poi entro per il secondo giro. Va meglio, ma sono lontano dall'essere soddisfatto. Ho altri due giri nella tessera. Aspetto un po' di più rispetto a prima. Voglio vedere se 'sti dementi finiscono di sostituire il guardrail in un tratto del circuito. Puttana miseria, ti do 25 euro per un giro e tu, organizzazione di merda, me lo rovini con la sostituzione dei guardrail?!?!?!? Ma niente. Nonostante aspetti più di mezzora, gli operai sono ancora lì. Lo so perché sullo schermo all'entrata il tratto incriminato lampeggia di giallo come la freccia di una moto. Il tempo, tra l'altro, sta cambiando in peggio. Quindi decido di spararmi gli ultimi 2 giri della tessera uno via l'altro. Il terzo giro molto bene, ma il quarto è "molto benissimo"! Riprendo la necessaria confidenza piegando fino a toccare ginocchio e piolini delle pedane. Riesco ad utilizzare le giuste marce e far correre la moto come si deve ed alla fine faccio 2 bellissimi, anche se non velocissimi, giri. Il V4 della VFR urla di gioia tra le curve di questo sinuoso nastro d'asfalto, ed i miei sensi godono di tutto questo. Il giorno dopo, guardando il video del 4° giro scopro di averlo fatto in circa 9 minuti, al netto del rallentamento nel tratto della sostituzione del guardrail. Sono lontanissimo dai tempi fatti con la K1200R ma non me ne frega un cazzo. Mi sono divertito e sono riuscito ad uscire da quel pozzo di paura. E comunque sono sempre più veloce di Enrico (Paracarro) sulla sua Honda CBR 1100 XX. :-)))  Questo il video.

 





Posso tornare al B&B a farmi una bella doccia e andare a fare un'altrettanto buonissima cena. Il mio morale è alto. Anzi altissimo. La sera stessa prima di andare a rifocillarmi, c'è una luna da favola da immortalare. 












Finisco qui il racconto. Ciò che succede il giorno successivo, mi fa cadere letteralmente i coglioni. Voglio ricordare la Nordschleife con quell'ultimo giro. Lo so non è il massimo. Ma questa volta devo tagliare in maniera brutale. Sappiate solo una cosa: al Nurburgring, durante la cosiddetta "circolazione turistica", non ci metterò più una ruota. Che sia di moto, auto o triciclo. Ho capito che l'organizzazione del Nurburgring se la può andare a prendere nel culo insieme alla polizei di Adenau. E il primo tedesco a cui sentirò dire "italiano, pizza, mandolino e mafia", darò uno schiaffo a mano aperta talmente forte che sentiranno il ciocco a chilometri di distanza. Ho dentro me rabbia e delusione. Mi permetterò solo di andare a fare da spettatore. Perché il luogo ed alcune persone che ci vivono, meritano. Mentre i pezzi informi di materia organica anfibia che gestiscono il carrozzone del Ring, no. Loro i miei soldi li vedranno con un telescopio. Ed anche bello potente. Ed esorto tutti quelli che vorranno andare a girarci, sempre in modalità "circolazione turistica", a lasciare perdere. A meno che non si vogliano cimentare in una roulette russa.  


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